Orsogna: no fondi per referendum, sindaco contro Governo

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“Il Governo non ci assegna i fondi per le operazioni elettorali? Il referendum sulle trivelle se lo organizzasse da solo!” La protesta del sindaco di Orsogna che dice sì al voto ma non a carico dei cittadini.

“La Prefettura di Chieti si attivasse per organizzare a Orsogna le operazioni elettorali per svolgere il referendum sulle trivelle e coprirne le spese, perché non possono essere i cittadini a sostenere i costi di una consultazione che il Governo sta cercando di boicottare in tanti modi, l’ultimo dei quali è scaricarne gli oneri sui Comuni”. E’ quanto sostiene il sindaco di Orsogna, Fabrizio Montepara, il quale ha inviato una lettera alla Prefettura di Chieti annunciando che il Comune “non intende assolutamente pagare eventuali somme eccedenti” rispetto ai fondi che non sono stati finora assegnati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Montepara ha risposto in questi termini a una lettera della stessa Prefettura di Chieti nella quale si invitano i Comuni a contenere le spese nei limiti (ancora ignoti) delle assegnazioni che saranno disposte dal Ministero e che eventuali eccedenze resteranno a carico degli enti locali.

“Il Governo – afferma Montepara, il quale è tra l’altro presidente nazionale dell’associazione Res Tipica dell’Anci – si è prima rifiutato di accorpare il referendum con le elezioni amministrative, evidentemente per rendere più difficile raggiungere il quorum. Ora ci invita a fare le nozze con i fichi secchi e, di fatto, a svolgere con pochi mezzi la consultazione, minacciando che le spese saranno a carico dei Comuni, le cui risorse sono notoriamente già al lumicino. Io sono favorevole al referendum e voterò per il sì, e a maggior ragione non mi sta bene questa ipocrisia. Per cui attendiamo che la Prefettura si attivi per organizzare la consultazione: noi non abbiamo intenzione di far pesare i mezzucci della politica sulle finanze della nostra comunità”.

1 Commento su "Orsogna: no fondi per referendum, sindaco contro Governo"

  1. angelo catano | 19/03/2016 di 13:07 |

    Una presa di posizione netta , condivisibile. Il banchetto delle tre carte ,organizzato e gestito dal sig. Renzi, genera il dubbio che le trivelle siano di proprieta’ dei paladini del diritto e della onestà! Anche se si dovesse raggiungere il quorum, e la storia ci insegna, lor signori insabbieranno la decisione popolare. Per decenni ci siamo fatti beffe delle consultazioni alla bulgara, ora nessuno vuol rendersi conto che, nell’ambito della “buona globalizzazione” , le abbiamo fatte nostre e ne siamo contenti.

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