I 100 anni di Silvio, figlio dell’ex calciatore Adriano Flacco morto in campo

Venerdì 9 ottobre il padre di Adriano Flacco, il calciatore biancazzurro morto a 28 anni nel 1977 sul campo di gioco del Rampigna, a Pescara, ha festeggiato i suoi 100 anni.

Silvio Flacco è nato a Giuliano Teatino il 9 ottobre del 1920. Sicuramente uno degli ultimi reduci della 2^ Guerra Mondiale ad Aversa tagliato il nastro del secolo di vita. Una vita sofferta ma vissuta con grande dignità e all’insegna della solidarietà, gentilezza e amore per la famiglia. Fino all’età di 19 anni Silvio è vissuto con mamma Assunta, papà Nicola e i 6 fratelli, lavorando nei campi e nel frantoio di famiglia. Il 3 febbraio del 1940 partì per la leva militare, fu arruolato come Guardia Costiera nella caserma Regina Elena di Napoli. Dopo 16 giorni fu inviato in Libia in piena per fare la guardia al confine con l’Egitto. Fu fatto prigioniero dagli inglesi e da Tobruk fu portato ad Alessandria d’Egitto per essere deportato a Liverpool dove inizio la vera prigionia. Dopo un anno fu trasferito a Mancester per lavorate come giardiniere. Cominciò a imparare le prime parole d’inglese, trasferito a Birmingham vi rimase 2 anni lavorando in opere stradali. Ancora un trasferimento nell’isola Orchidia dove lavorò nella costruzione di protezioni per la costa. Gli ultimi 2 anni di prigionia Silvio li trascorse a Londra per lavori di facchinaggio. Dopo oltre 6 anni, forzatamente, lontano da casa l’8 maggio del ’46 Silvio riabbraccia la famiglia, gioa per tutti.

Nel ’47 il neo centenario convolò a nozze con Adele Mattioli, dall’unione nacquero subito Silvana (48 anni), Adriano (49) e Dario (56). Come invalido di guerra all’inizio degli anni ’50 venne assunto nella pubblica amministrazione con la mansione di usciere. Iniziò a lavorare a Campobasso per essere trasferito poi al Liceo Classico Gabriele d’Annunzio di Pescara.

Silvio a gennaio del ’55 da Giuliano si trasferì nel capoluogo adriatico con progetti di vita tranquilla e per far crescere i figli senza sofferenze. Quando sembrava che filasse tutto liscio arrivo la tremenda tragedia. 6 febbraio del ’77 sul rettangolo di gioco del Rampigna a 3 minuti dal termine della gara di Promozione Porto Pescara-Tortoreto, morì Adriano. Per il ventottenne difensore centrale dei biancazzuri non ci fu niente da fare.
Una tragedia infinita, ma papà Silvio seppe reagire con compostezza e coraggio fino a raggiungere con serenità e lucidità l’ambitissimo traguardo dei 100 anni.

Silvio è diventato il 10° centenario di Giuliano Teatino, la prima Filomena Costantini la festeggio’ nel 2004 e visse fino a 109 anni. Lo scorso anno morì a 101 anni Letizia Flacco, cugina di Silvio. In vita ora c’è Giovanni Angelucci che compirà 101 anni il prossimo 16 ottobre. Giuliano Teatino con questo nuovo centenario registra l’1% di ultracentenari su 1000 abitanti. La media nazionale è di 0,025% per questo il paesino dei colli teatini può essere definito il paese ad alto tasso di longevità. Silvio ha festeggiato l’evento, con figli e nipoti, in un noto ristorante di Pescara dove è stato omaggiato di targhe ricordo da parte del sindaco di Pescara Carlo Masci, di quello di Giulano Teatino Nicola Andreacola e una targa speciale da parte di tutti i nipoti. In fine è stato insignito del titolo di Cavaliere della Patria con pergamena e medaglia che riceverà dalle mani del presidente regionale dell’A.N.C.P. Sebastiano De Laurentis.

Il Servizio del Tg8: