Unioni Civili: Bruno e Orlando presto sposi

Mercoledì c’è stato il via libera definitivo della Camera alla legge sulle unioni civili. Bruno e Orlando, storica coppia di Pineto: “Finalmente sposi”.

Le coppie omosessuali non potranno sposarsi, ma potranno unirsi civilmente avendo così accesso a quasi tutti i diritti garantiti e ai doveri imposti al matrimonio.

Sulla legge sulle unioni civili interviene una coppia storia, protagonista di tante battaglie per i diritti e contro l’omofobia, Bruno e Orlando (qui la storia), che vivono insieme da 51 anni a Pineto, nella loro villetta riconoscibilissima per un ricco giardino, visto che hanno svolto attività di fioristi per lungo tempo. Sulla loro bacheca Facebook scrivono:

“Ce l’abbiamo fatta, alla faccia di tutti gli omofobi, ora viene il bello io e Bruno ci sposeremo con tanto di diritti. Abbiamo aspettato 51 anni e dopo tante lotte ci siamo. Grazie a Renzi e alla Cirinnà. Noi siamo felici di questo avvenimento storico.”

Le coppie omosessuali per regolamentare la loro unione dovranno recarsi in Comune. Anche se non si tratta di un vero e proprio matrimonio, le modalità sono le stesse perché i partner saranno uniti da un pubblico ufficiale. Per le coppie eterosessuali e di fatto, invece, si dovrà andare davanti a un notaio.

Tra i punti della legge:  sul fronte economico, matrimonio e unioni civili sono equiparati, il che significa che le coppie unite civilmente saranno soggette automaticamente al regime di comunione dei beni, a meno che non indichino una scelta differente. Per entrambi si prevede l’obbligo di contribuire ai bisogni comuni e il diritto di successione. I conviventi eterosessuali, per regolamentare i loro rapporti patrimoniali, devono firmare un contratto di convivenza predisposto da un avvocato o da un notaio all’interno del quale indicare le proprie decisioni sulla materia. In questo caso non è previsto il diritto di successione. Coppie sposate e unite civilmente potranno godere dello stesso trattamento fiscale e previdenziale. Rispetto al matrimonio però, per le unioni civili c’è una differenza importante: dato che per queste ultime non è prevista la possibilità di adozione, i coniugi non potranno accedere alle prestazioni di maternità/paternità né agli assegni familiari. Per quanto riguarda i conviventi, non è previsto alcun legame previdenziale. In caso di rottura della convivenza è previsto il diritto all’assegno di mantenimento per un numero determinato di anni che sarà detraibile dal partner che lo eroga. Coppie sposate, unite civilmente e conviventi godono dello stesso trattamento per le graduatorie relative all’assegnazione di alloggi di edilizia popolare.

Il servizio del Tg8 al Comune di Pescara:

 

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Antonella Micolitti: