Pescara, i lavoratori agricoli scendono in piazza

Le lavoratrici ed i lavoratori agricoli abruzzesi scendono in piazza per far sentire la loro voce. Questa mattina, sabato 10 aprile, manifestazione davanti la Prefettura di Pescara.

I lavoratori agricoli sono scesi in piazza davanti le prefetture italiane per protestare contro la mancata erogazione dei sostegni. In particolare si  legge in un documento a firma dei sindacati Cisl Fai, Cgil Flai e UilA,  anche nel Decreto Sostegni, per l’ennesima volta, gli stagionali dell’agricoltura sono stati esclusi da ogni tipo di ristoro.
Le lavoratrici e i lavoratori agricoli, quelli che lavorano negli agriturismi e nel settore del florovivaismo sono stati nuovamente discriminati.
I lavoratori di questi settori nel 2020 hanno perso milioni di giornate di lavoro. L’emergenza sanitaria, ancora in corso, ha fatto precipitare la maggior parte dei lavoratori coinvolti e le loro famiglie in una situazione di totale povertà.
Cosa rivendichiamo:
• la garanzia per l’anno 2020, ai fini della tutela assistenziale e previdenziale, delle stesse giornate di lavoro svolte nel 2019;
• il bonus per gli stagionali dell’agricoltura e la sua compatibilità con il reddito di emergenza;
• l’estensione della Naspi ai dipendenti a tempo indeterminato di imprese cooperative e dei loro consorzi;
• tutele ai lavoratori agricoli nelle zone colpite da calamità naturali, eventi distruttivi, parassiti quali Xylella e cimice asiatica;
• riconoscimento di una Cassa Integrazione stabile anche per i pescatori vista la forte riduzione dell’attività di pesca. Oltre a questi punti, per noi essenziali, nelle mobilitazioni presenteremo anche:
• la richiesta di riconoscere la “clausola sulla condizionalità sociale” nella Politica agricola comune (PAC), per fare in modo che i contributi europei vadano solo a chi rispetta i contratti di lavoro e le leggi sociali;
• la contrarietà al tentativo di semplificare ancora di più l’uso dei voucher in agricoltura, con gravi ricadute sulle tutele e i diritti dei lavoratori;
• l’esigenza di rinnovare rapidamente i contratti provinciali, visto che le trattative sono bloccate in quasi tutti i territori.

Le lavoratrici e i lavoratori agricoli sciopereranno in tutta Italia venerdì 30 aprile per protestare contro le iniquità contenute nel Decreto Sostegni e per chiedere a governo e parlamento di modificarlo. La mobilitazione è stata decisa dalle segreterie nazionali dei sindacati Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil. L’annuncio, fatto in diretta Facebook sulle pagine delle tre organizzazioni sindacali e nel corso dei presidi organizzati questa mattina sotto le Prefetture di tutta Italia, viene dai segretari generali delle tre organizzazioni sindacali Rota (Fai), Mininni (Flai) e Mantegazza (Uila) che sono intervenuti, rispettivamente, alle manifestazioni di Treviso, Napoli e Roma.

Lo sciopero del 30 aprile coinvolgerà anche i lavoratori del settore forestale che chiedono il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro, scaduto nel 2012 e per i quali, proprio ieri, le segreterie nazionali di Fai-Flai-Uila hanno proclamato lo stato di agitazione. “La Cisl – scrive su twitter il segretario Generale Luigi Sbarra – è accanto alla Fai Cisl ed ai lavoratori agricoli che oggi manifestano per chiedere a Governo e Parlamento più rispetto per la dignità del lavoro agricolo. Bisogna modificare le gravi discriminazioni del Decreto Sostegni”.