Una nuova politica per il verde pubblico a Pescara

 

Gli ambientalisti chiedono una nuova politica  per la gestione del verde pubblico a Pescara. Una politica diversa per la gestione del verde urbano. È questo quello che chiedono WWF Chieti-Pescara, Conalpa, FAI Pescara e Pro Natura in relazione alle polemiche che si sono scatenate in queste settimane a Pescara sul taglio dei pini in viale Regina Margherita.

Gli alberi non possono essere considerati alla stregua di un qualsiasi arredo urbano e trattati né più né meno come una fioriera o una panchina. I lavori di manutenzione stradale e le opere per la posa in opera e la gestione dei sottoservizi devono tenere conto delle radici ed essere svolti con le dovute attenzioni, senza mai “cementificare” gli spazi sino al colletto delle piante, com’è purtroppo accaduto e continua ad accadere. Stesso discorso per le potature che, ove necessarie, vanno affidate a mani esperte e non  alla ditta che offre il prezzo più vantaggioso. Soprattutto per il Pinus halepensis sono necessarie conoscenze agronomiche e forestali di alto livello e gli alberi devono essere gestiti esclusivamente da arboricoltori certificati e da esperti in materia che conoscono perfettamente la complessa architettura del pino. Se, nonostante queste cautele, divenisse necessario eliminare un albero per questioni di sicurezza, occorre programmarne l’immediato rimpiazzo. La situazione negativa che si è venuta a creare a Pescara è diretta conseguenza di anni di gestione inadeguata del verde urbano ed è ovviamente difficile porre rimedio in tempi rapidi a situazioni già compromesse. Ancora più difficile conciliare la posizione di coloro che, come il WWF, Conalpa, FAI e Pro Natura, sono schierati “dalla parte degli alberi” con quella di amministratori e funzionari pubblici che possono essere chiamati a rispondere in prima persona, anche penalmente, di eventuali danni provocati da una pianta di alto fusto caduta.

La soluzione può essere quella di andare oltre il problema del momento, mettendo in campo, appunto, una nuova e diversa gestione del verde urbano che renda in prospettiva impossibili o almeno meno frequenti emergenze come quella attuale. Ragionare cioè in termini di programmazione e non sempre e soltanto di situazioni a rischio da affrontare con urgenza.  Nel caso specifico gli alberi di quello che era il “viale dei pini” vanno trattati col dovuto rispetto: quelli storici e ancora sani vanno tutelati e protetti, adeguando il progetto della pista ciclabile. Occorre ricordare che il Viale dei Pini di Pescara compariva nelle cartoline turistiche dagli inizi del Novecento. Era considerato il viale alberato più bello della città, dove si alternavano negozi, giardini storici, villette liberty con eleganti giardini. Ancora oggi, lungo questa via si possono ammirare affascinanti vedute della Bella Pescara che ci riportano nel tempo con ricordi piacevoli, con i Pini di Aleppo che vanno a incorniciare i villini di inizio Novecento creando atmosfere uniche. Alle associazioni WWF, Conalpa, Pro Natura e FAI interessa prima di tutto la riqualificazione del Viale dei Pini che va riportato al suo antico splendore e riscoprendone la memoria storica. I pini in pessime condizioni possono essere sacrificati ma solo se immediatamente sostituiti con nuovi Pini di Aleppo, in modo da non creare problemi né a breve né a lungo termine. Tutto questo, ovviamente, cominciando sin da subito ad avviare una nuova strategia che cambi, da ora e per sempre, la politica del verde cittadino facendola diventare una risorsa per la collettività e non più un problema, con la consultazione dei portatori di interesse (a cominciare dai cittadini e dalle associazioni) già in fase di progettazione e non a posteriori, con i tempi contingentati dalle emergenze.

Fabio Lussoso: