Capistrello, acqua non potabile a scuola: “Falso allarme”

Capistrello, acqua non potabile a scuola, il Sindaco rassicura ed afferma: è stato un “Falso allarme”. È scoppiato giorni fa un caso di allarmismo nel Comune marsicano di Capistrello. Oggetto dell’apprensione delle mamme del luogo: un’ipotizzata situazione di acque non potabili presso l’Istituto scolastico locale di ‘Santa Barbara’. Ciciotti: «Le analisi del Cam danno l’acqua come potabile. Il cattivo odore registrato da maestre ed alunni è stato azzerato grazie alla prudente sostituzione del serbatoio e di tutto l’impianto idrico circostante».

 

La situazione critica connessa al problema di una dubbia potabilità dell’acqua ha bussato alle porte comunali già quindici giorni fa e, allora, immediatamente, l’Amministrazione di Capistrello si è prodigata, coinvolgendo in prima battuta il Consorzio Acquedottistico Marsicano (Cam), per individuare le cause e per monitorare gli effetti. I risultati delle analisi condotte sulle acque, dopo il lavaggio del serbatoio, hanno dato esito negativo ed hanno dichiarato l’acqua come assolutamente potabile, non essendoci stato, di fatti, a monte, un effettivo problema riscontrato. Ulteriori analisi di controllo, successivamente, sono state effettuate il giorno 15 aprile scorso ed hanno confermato l’uso per scopo umano dell’acqua irrorata nella scuola primaria e per l’infanzia di ‘Santa Barbara’ del Comune. Il giorno 19 aprile, però, la preside dell’Istituto ha informato nuovamente l’Amministrazione che il problema del cattivo odore dell’acqua si era ripresentato nuovamente negli interni dell’edificio scolastico. Tutto ciò ha spinto il sindaco, questa volta, a prendere una posizione cautelativa ben precisa, decidendo di cambiare il serbatoio dell’acqua per intero e di procedere al rifacimento totale dell’impianto idrico del plesso scolastico, «affinché non vi fossero più altri fraintendimenti in merito», ha dichiarato Ciciotti.

«Il pomeriggio dello stesso giorno – ha avvertito ancora il sindaco – è stato installato il nuovo serbatoio nella scuola e l’Amministrazione comunale ha fatto sì che l’acqua irrorata nell’Istituto, che viene utilizzata dal corpo docenti e dai piccoli alunni, fosse, temporaneamente, quella fornita da alcune cisterne mobili in dotazione al Cam, in attesa del completamento finale dei lavori riguardanti l’impianto idrico della scuola. I risultati delle analisi sui prelievi effettuati al termine delle operazioni, fatti pervenire in giornata dal Cam al tavolo comunale di Capistrello, non presentano tracce di contaminazione e, pertanto, alla luce degli interventi realizzati, l’Amministrazione stessa ritiene  – ha dichiarato il sindaco – conclusa la fase di emergenza relativamente alla scuola di ‘Santa Barbara’ e di aver definitivamente risolto il problema».

«Continueremo, comunque  – ha concluso il sindaco Ciciotti – a monitorare con frequenza la situazione delle acque, anche attraverso prelievi ed analisi, per ottenere la massima garanzia di sicurezza sulla potabilità dell’acqua». Al netto dei fatti, comunque, la scuola è rimasta chiusa, a seguito dell’ordinanza del sindaco, solamente il pomeriggio del giorno 19 aprile scorso, per consentire la sostituzione del serbatoio lì collocato, con la conseguente interruzione del flusso idrico nella scuola ed il divieto temporaneo del continuo delle lezioni. «A fronte di ciò, – ha aggiunto il primo cittadino – chi continua a millantare dicerie, a creare allarmismi e ad innalzare polveroni di verdetti senza una causa veritiera alla base, si assume tutta la responsabilità di ciò che dice. Il Comune di Capistrello – ha avvertito il Sindaco – parla solo con le carte ed i fatti alla mano. Per di più, a seguito della pubblicazione, su social network, dell’esito delle sole analisi antecedenti a tutti gli interventi posti in essere dall’Amministrazione di Capistrello stessa, pubblicazione messa in moto da parte di ignoti al solo fine di mistificare la vera realtà dei fatti, l’Amministrazione ha provveduto a fare opportuna segnalazione alla locale stazione dei Carabinieri per procurato allarme».

 

 

Fabio Lussoso: