L’Aquila, Life antidoto: 132 esche avvelenate scovate

Si chiamano Jonai, Maya, Karma, Dingo e Dacha gli eroi del parco nazionale del gran sasso, e non solo.

Sono i cani istruiti per cercare nei cespugli, dietro ai sassi e nei posti più improbabili le esche avvelenate che possono mettere in pericolo la vita non soltanto di cani e gatti (i primi a incappare nei malefici bocconi), ma anche orsi marsicani, lupi, volpi e tanti altri animali selvatici attratti da succulenti bocconi che nascondono sostanze letali per loro: stricnina, topicidi, fertilizzanti e tante altre.

Tutti prodotti facilmente recuperabili sul mercato. I cani eroi del parco del Gran Sasso sono quelli che costituiscono il nucleo cinofilo antiveleno primo – e unico al momento – in Italia, creato con una lunga formazione dei cani grazie al progetto “Life antidoto” avviato nel 2009 dal Corpo forestale dello Stato e dal Parco nazionale del Gran Sasso; 132 le esche avvelenate trovate da quando il progetto è operativo (il 2011), due i responsabili individuati.

Il servizio del TG8:

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Marianna Gianforte: