Antonio Russo, 20 anni dopo: il coraggio della verità

Sono passati 20 anni dalla morte del giornalista di Francavilla Antonio Russo, trovato senza vita in Georgia, mentre stava realizzando un reportage che avrebbe portato alla luce armi non convenzionali e altro materiale che i Russi utilizzavano sui Ceceni.

“Eppure – spiega la cugina e assessore al Comune di Francavilla – Luisa Russo, a noi come alla mamma, scomparsa qualche anno fa, la signora Beatrice, non interessa la verità giudiziaria perché è scontata, il computer e altro materiale irreperibile di Antonio nonché l’autopsia sul corpo ci fa capire cosa sia accaduto ma ciò che ci preme è mandare un messaggio ai giovani affinché la morte di Antonio non sia vana: sempre e comunque la ricerca della verità.” Antonio era un free lance impegnato sui fronti più caldi di guerra, inviato di Radio Radicale aveva scelto di essere libero e il mestiere di giornalista come missione. Proprio per questo sapeva dei rischi a cui andava in contro. Antonio nei suoi reportage voleva conoscere i popoli, viveva con loro ma non era uno sprovveduto. Il 31 ottobre ci sarà una manifestazione a Francavilla al Mare per non dimenticare Antonio a cui parteciperanno, tra gli altri, Tony Capuozzo, Barbara Schiavulli, Michele Placido che leggerà alcuni articoli di Antonio accompagnato dal maestro Davide Cavuti, serata condotta da Paolo Di Giannantonio. Ci sarà anche Jacopo Ottenga Barattucci, giornalista del Messaggero, che ha realizzato una tesi universitaria su Antonio Russo esempio di giornalismo vero, libero e portavoce di quei valori come la libertà e la verità, imprescindibili da questo mestiere. Antonio ha portato avanti la sua coerenza fino in fondo: che la sua morte non sia vanificata dall’oblio e dall’indifferenza.