Abbateggio: una gita “dentro porta”, stavolta, a casa nei Tholos, dove dimoravano pastori e contadini dal 1.800 alla metà del ‘900. Non solo, anche un viaggio nel tempo lì dove, 400.000 anni fa, al posto delle verdi colline, vi era un lago.
Tholos è una parola di etimologia greca che vuol dire cupola e nella Grecia antica rappresentava una tomba. Qui, sulla Majella, l’accezione è diversa, naturalmente, L’Ecomuseo del Paleolitico – Villaggio Tholos di Abbateggio, nato da un’idea dell’ex sindaco Antonio Di Marco, è un museo all’aperto che propone sei capanne ricostruite in pietra a secco, architetture povere tipiche dell’ambiente agro-pastorale abruzzese. Un’idea per trascorrere il Ferragosto e riscoprire la nostra terra visto che lo scorso anno in tanti sono giunti dall’Europa e da Oltreoceano. Il visitatore è guidato in un percorso didattico e conoscitivo, alla lettura del paesaggio naturale, archeologico e storico derivato da un affascinante e secolare rapporto tra uomo e ambiente, circondati da siti archeologici risalenti al paleolitico, 500.000 mila anni fa. Una visita nella massima sicurezza e nel rispetto delle norme Covid. Nelle capanne sono illustrate la formazione e il metodo di costruzione delle stesse, vita ed emozioni dei contadini pastori del tempo, la flora e fauna caratteristica della Majella, le testimonianze ed attività dell’uomo primitivo a Valle Giumentina, il contesto archeologico dalla protostoria al medioevo nel territorio di Abbateggio, le funzioni e geometrie delle strutture in pietra a secco, insieme alla dura vita dei pastori transumanti, ed ancora i caratteri della flora e della fauna.
A gestire L’ecomuseo, di proprietà del Comune, è Adamo D’Alessandro del Maggiociondolo. Siamo arrivati in questo villaggio che ci porta a ritroso grazie a Tiziano Aceto, conoscitore del territorio. Ora si spera solo che la strada che conduce all’Ecomuseo possa essere presto rimaneggiata. A causa del Covid diverse iniziative sono state abolite ma nel rispetto delle norme è possibile visitare l’Ecomuseo del Paleolitico all’aperto ed entrare nei Tholos per riscoprire il rapporto tra tempo, uomo e territorio. Lì dove vivevano contadini e pastori, dopo aver realizzato le loro “case” con la pietra della Majella.
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