Imprese ed economia: i danni del Covid in Abruzzo

Secondo il CRESA della Camera di Commercio dell’Aquila il sistema economico e imprenditoriale dell’Abruzzo nel II trimestre 2020 è in fase di decelerazione: il Covid fa sentire i suoi effetti, ma la regione prova a resistere.

Il rapporto, costruito sulla base dei dati relativi alla natalità e alla mortalità delle imprese, evidenzia il pesante condizionamento della pandemia sull’assetto economico-imprenditoriale della regione.

Il Covid fa sentire pesantemente i suoi effetti e influenza negativamente la voglia di creare imprese e mantenere aperte quelle già esistenti. Il bilancio tra aperture e chiusure mostra un saldo certamente positivo (+269 unità), ma pari quasi ad un terzo di quello rilevato alla fine del II trimestre 2019 (+747 unità). In particolare, si contano 1.355 iscrizioni di nuove imprese e 1.086 cancellazioni, incluse quelle d’ufficio, contro le 2.115 iscrizioni e 1.369 cancellazioni del II trimestre 2019. Se si calcolano le variazioni in percentuale, quindi, le iscrizioni sono diminuite del -35,9%, le cessazioni del -20,6%.

Rilevante il contributo dato al bilancio trimestrale dalle imprese artigiane, le quali rappresentano il 19,8% dello stock di imprese a fine periodo (29.360 sulle 148.116 imprese registrate in regione) e chiudono il II trimestre 2020 con un saldo attivo di 136 imprese, derivante da 411 iscrizioni e 275 cancellazioni, pari alla metà (49,8%) del saldo regionale totale.

Il sistema imprenditoriale regionale ha fatto rilevare un tasso di crescita pari a 0,36%, lievemente superiore rispetto a quello nazionale (0,33%), che pone l’Abruzzo al settimo posto tra le regioni italiane a pari merito con il Lazio. Considerando le sole imprese artigiane, la regione, con un tasso di crescita dello 0,47% di poco al di sotto dello 0,50% italiano, si pone all’11° posto.

L’andamento trimestrale, sebbene assai più lento di quello registrato nel periodo aprile-giugno 2019, si conclude in attivo in tutte le pro-vince. Nel dettaglio, si rileva che a riportare la maggiore crescita in termini di valore assoluto di imprese registrate è Teramo, con 340 iscrizioni e 165 cancellazioni, escluse quelle d’ufficio (saldo: +175 imprese); seguita da L’Aquila (iscrizioni 305; cancellazioni 137; saldo +168); Chieti con 379 iscrizioni e 267 cancellazioni (saldo +112 imprese); Pescara (iscrizioni 331; cancellazioni 256; saldo +75).

Il tasso di crescita oscilla tra il massimo di 0,56% dell’Aquila al minimo di 0,20% di Pescara, passando per lo 0,49% di Teramo e lo 0,25% di Chieti.

Anche per le imprese artigiane positivi i saldi in tutte le province. Nel dettaglio, Teramo registra un saldo di +65 imprese derivanti da 120 iscrizioni e 55 cancellazioni, L’Aquila mette a segno un +38 imprese (iscrizioni 79; cancellazioni 41), Chieti riporta un +32 imprese (iscrizioni 120; cancellazioni 88) e Pescara fa osservare un saldo solo lievemente positivo (+1) derivante da 92 iscrizioni e 91 cancellazioni. La provincia che fa rilevare il più alto tasso di crescita delle imprese artigiane è Teramo (+0,86%), seguita dall’Aquila (0,58%), Chieti (0,39%) e Pescara (0,01%).

Le imprese non classificate e quelle operanti nell’agricoltura silvicoltura e pesca fanno registrare consistenti saldi positivi (rispettivamente 360 e 107 unità). Ugualmente positivi, ma di più modesto valore assoluto, gli andamenti dei servizi di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+30 unità), delle attività finanziarie e assicurative (+20), di quelle professionali, scientifiche e tecniche (+7) e dell’istruzione (+4). Negativi i saldi tra imprese iscritte e cessate in tutti gli altri comparti. In particolare, si osservano le -102 aziende del commercio, le -50 delle imprese manifatturiere e le -43 dei servizi di alloggio e ristorazione.

Delle 269 aziende in più alla fine del trimestre 287 unità hanno la forma dell’impresa individuale. Rispetto al recente passato, l’analisi della nati-mortalità delle imprese per forme giuridiche evidenzia nel secondo trimestre 2020 un rallentamento della dinamica delle società di capitale: il saldo tra iscrizioni e cancellazioni è di sole 43 imprese. Sono solo le società di persone a mostrare un arretramento (-18 unità). Al 30/06/2020 lo stock delle imprese operanti in regione è così composto: ditte individuali 56,8%; società di capitali 26,7%; società di persone 13,8%; altre forme 2,7%.