Bussi: Commissione regionale d’inchiesta “super partes”

Oggi in consiglio regionale l’istituzione della commissione d’inchiesta sulla discarica di Bussi per sbloccare i fondi per la bonifica.

Il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha approvato a maggioranza l’istituzione della commissione di inchiesta sui veleni di Bussi sul Tirino. L’assemblea ha votato positivamente il provvedimento, si sono astenuti i pentastellati per i quali l’iniziativa è tardiva e “fuori sede” vista la competenza nazionale della tematica. La proposta è stata presentata dal gruppo di opposizione di centrosinistra, primo firmatario l’ex vice presidente del Csm, Giovanni Legnini, candidato alla presidenza per la coalizione alle elezioni del 10 febbraio scorso, e da esponenti della maggioranza di centrodestra. Legnini, indicato come favorito alla presidenza della neonata commissione, nel ruolo di sottosegretario all’economia con delega alla editoria e alla ricostruzione negli anni scorsi aveva stanziato circa 50 milioni di euro per la prima bonifica pubblica, con il bando esperito dall’allora commissario per l’emergenza, il compianto Adriano Goio, che è al palo da tempo. Lo scopo dell’organismo è quello di arrivare, in sei mesi, a chiarire lo stato del procedimento di bonifica, gli interventi fatti e da fare, le iniziative di monitoraggio, il perché dei tanti ritardi, le eventuali omissioni e inadempimenti. La commissione sarà presieduta da un consigliere tra quelli che indicherà l’opposizione. I componenti saranno poi nominati dal presidente in maniera proporzionata alle forze dell’assise.

“Una commissione super partes” ribadiscono il promotore dell’iniziativa Giovanni Legnini e il presidente dell’assemblea Lorenzo Sospiri.

“La Commissione regionale d’indagine istituita sul ‘caso’ Bussi avrà tre obiettivi da raggiungere entro sei mesi: fare piena luce su quella che è stata una vergogna per la nostra Regione, sollecitare e ottenere l’immediato riavvio delle procedure di bonifica e, contestualmente, perseguire la reindustrializzazione del sito. È un dovere nei confronti delle migliaia di abruzzesi che ancora oggi, a distanza di dodici anni, attendono di conoscere tutta la verità su quella che, in qualche modo, è stata e continua a essere la nostra ‘terra dei fuochi’”. È il commento del Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri dopo l’approvazione della legge per l’istituzione della Commissione regionale d’indagine sulla vicenda Bussi.

“Tutti ricordiamo in modo nitido un ‘caso’ di portata enorme, la scoperta di quella che è stata definita la ‘discarica più grande d’Europa’, dentro le nostre case, con migliaia di persone che all’improvviso hanno scoperto di vivere su una bomba a orologeria – ha ricordato il Presidente Sospiri -. E ricordiamo le mezze verità emerse giorno dopo giorno, con enormi difficoltà anche per le forze investigative, che hanno faticato a ricostruire una storia cominciata nel secolo scorso. Su Bussi, purtroppo, ancora molto c’è da sapere ed è giusto che la Regione Abruzzo si faccia in qualche modo carico di rimettere insieme, come in un puzzle, i pezzi, o almeno una parte, di quelle carte che avremo modo di leggere, senza sostituirci agli Organi inquirenti, ma lavorando su ciò che è di nostra competenza, amministrativa e politica. Di sicuro la Commissione dovrà lavorare per accendere nuovamente i riflettori su quella vicenda che rischia di essere una delle tante ‘insolute’ d’Italia, e questo non lo possiamo permettere per rispetto nei confronti di cittadini che temono per la propria salute. E, poiché Bussi non appartiene solo al passato, ma purtroppo anche al nostro presente, dovremo garantire da un lato l’impegno per riavviare la bonifica del sito, dall’altro per cominciare a parlare e a progettare la sua reindustrializzazione”.

Il Consiglio regionale, nella seduta odierna in corso all’Aquila, ha approvato a maggioranza una variazione di bilancio del valore complessivo di 3,4 milioni di euro che stanzia una serie di risorse ritenute urgenti, in particolare nel settore della cultura e delle grandi manifestazioni. A votare favorevolmente la maggioranza di centrodestra, contro si sono espressi le opposizioni di centrosinistra e del Movimento Cinque stelle. Sulla operazione che ha visto la regia dell’assessore al Bilancio, Guido Liris, ci sono stati scontri anche tesi tra centrodestra e minoranze che hanno parlato di “mance e mancette agli amici”. Rilievi rinviati al mittente dalla maggioranza che ha difeso l’operato dell’assessore Liris, rivendicando la trasparenza e l’aver risolto problematiche lasciate dalla precedente maggioranza di centrosinistra. Lo scontro era cominciato fin dalla presentazione del pdl, approvato oggi dalla commissione Bilancio, ed inserito fuori sacco, come norma intrusa, cioè inserita in un maxi emendamento in un progetto di legge su un tema diverso, il riconoscimento dei debiti fuori bilancio. La variazione era molto attesa: si basa sulla riduzione di 842 mila euro derivante da economie sulla sponsorizzazione delle rotte aree e navali e da un’altra riduzione che deriva da un apposito accantonamento del risultato di amministrazione del rendiconto 2018. Della posta di 3,4 milioni, 1,3 vanno alla cultura per il 2019 (300 mila per i due anni successivi); 367 mila alle manifestazioni sportive di rilevanza nazionale e internazionale; 465 mila ai Comuni per opere infrastrutturali in zone urbane degradate (1,35 milioni per il 2020 e 612 mila per il 2021); 300 mila ai Comuni per i danni della grandinata; 70 mila per il miglioramento del servizio idrico; 240 mila per la fauna e il Parco Velino-Sirente; 250 mila ai consultori. Per la cultura già fissati gli stanziamenti per il Marrucino (300 mila euro), per la fondazione Michetti (20 mila), 350 mila per il fondo regionale unico. Il consigliere regionale di centrosinistra Giovanni Legnini ha parlato di un “provvedimento violentato”, il collega Silvio Paolucci (Pd) di “furbizie non condivisibili”. A difesa della maggioranza, in particolare il leghista Vincenzo D’Incecco, presidente della commissione bilancio: “La variazione tiene conto di mancanze serie del centrosinistra, non ci sono mance e mancette. Mettiamo solo pezze, nel prossimo bilancio ci sarà un ragionamento più approfondito con scelte più caratterizzanti questa maggioranza”. Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo salviniano Pietro Quaresimale. L’assessore alle Attività produttive Mauro Febbo (Fi) ha annunciato un programma “più ragionato” con la prossima legge di bilancio. “Neanche dopo 35 giorni l’approvazione del conto consuntivo, il collega Liris ha chiuso una operazione su istanze che ci sono state rappresentante non da nostri amici. Ci saremmo aspettati un bravo dalle opposizioni. Faremo un’altra variazione prima della fine dell’anno, poi andremo in assetto con il prossimo bilancio. Saremo lenti, ma chi va piano e va lontano. Per far ripartire questa macchina, ci vuole molto tempo, è stato sfasciato tutto, non abbiamo dirigenti, noi siamo stati trasparenti consegnando carte chiare, come mai successo in passato. Prima piccole variazioni che scontentava tutti, ora faremo vedere come cambieranno le cose con il centrodestra”.

Il servizio del Tg8