Il Rotary Club Pescara Ovest dona un nuovo strumento al reparto di Terapia Neonatale

Continua l’impegno verso la realtà sociale e sanitaria della città di Pescara da parte del Rotary Club di Pescara Ovest “G. D’Annunzio“, che insieme al Club Interact PE Ovest, giovedì 10 giugno, alle ore 11,00, presso l’Ospedale civile di Pescara, donerà uno strumento, le “Griffiths III”, alla Terapia Intensiva Neonatale diretta dalla dott.ssa Susanna Di Valerio.

Le “Griffiths III”, sottolinea in un comunicato la Presidente del Club Luciana Vecchi,  permettono di effettuare una valutazione dello sviluppo del bambino 0-6 anni grazie ad un protocollo di osservazione e ad oggetti di uso familiare come cubetti, campanella, anello con laccio, libro di stoffa, costruzioni, incastri ecc. Le scale Griffiths consentono di comprendere quanto lo sviluppo di un bambino sia in linea con quello di bambini della stessa età o presenti un ritardo in una o più aree; sono altresì indicate ad esempio nei follow-up di bambini con patologie o difficoltà per i postnatali.

Costituiscono pertanto un efficace strumento per valutare le basi degli apprendimenti, il linguaggio, la motricità, gli aspetti sociali ed emotivi, monitorare e pianificare interventi abilitativi o riabilitativi.

La donazione è un contributo utile rispetto all’utilizzo che ne farà la Terapia intensiva neonatale, impegnata nel Progetto NIDA, promosso dall’ISS e sostenuto dall’Assessore reg.le alla Sanità Nicoletta Verì, che prevede delle azioni volte al riconoscimento precoce del disturbo dello spettro autistico. Pertanto, grazie alla donazione del Rotary club di Pescara ovest e del club Interact, le équipes della dott.ssa Susanna di Valerio e dr. Renato Cerbo, potranno effettuare la sorveglianza dello sviluppo dei bambini a rischio neurologico (prematuri, neonati piccoli per età gestionale, fratelli/sorelle di bambini con disturbo dello spettro autistico), con l’obiettivo di abbassare/ridurre l’età di individuazione dei segnali di presenza del disturbo dello spettro autistico o del neurosviluppo così da poter promuovere interventi riabilitativi specifici in età precoce e favorire una migliore prognosi.