Zona Economica Speciale Abruzzo: Marsilio scrive a Provenzano

Una sollecitazione all’attivazione delle ZES in Abruzzo da parte del Presidente in una lettera inviata al Ministro Provenzano.

Attivato da tempo l’iter istituzionale funzionale all’istituzione della Zona Economica Speciale in Abruzzo,  ad oggi, considerando anche l’emergenza sanitaria, dal Governo ancora nessuna indicazione circa l’applicazione. Da qui la decisione del Presidente della Regione Marco Marsilio d’inviare una lettera al Ministro Provenzano. Questo il contenuto della missiva.

Già con la deliberazione n. 396 dell’8 luglio 2019, questa Giunta regionale si era impegnata a recepire le osservazioni pervenute dai competenti Ministeri, apportando le modifiche richieste al Piano Strategico di Sviluppo originariamente elaborato, trasmettendo una nuova proposta ai fini dell’ottenimento del Decreto Istitutivo ZES Abruzzo. Tuttavia, con ulteriore comunicazione del Dipartimento delle Politiche di Coesione, del 4 novembre2019  sono state sollevate aggiuntive criticità, che, nonostante il puntuale riscontro fornito dalla Regione Abruzzo con nota 352310 del 16 dicembre 2019, hanno continuato ad essere oggetto di confronto anche durante la seduta della Cabina di Regia Interistituzionale ZES, tenutasi a Roma il 22 novembre 2019, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla Sua presenza. A questo punto l’Amministrazione regionale per imprimere una definitiva accelerazione all’iter istitutivo della ZES che ormai il territorio abruzzese attende da troppo tempo, ha provveduto alla costituzione di apposito gruppo di lavoro interdipartimentale incaricato di rivedere e integrare la precedente proposta istitutiva, approvata con la citata DGR 396/2019, riscontrando – direttamente nel Piano di Sviluppo Strategico e in maniera ancora più dettagliata –, le richieste pervenute dai competenti ministeri e recependo, in particolare, le indicazioni emerse nel corso della riunione tecnica tenutasi il 17 febbraio 2020 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Lo scorso 12 marzo 2020, infatti, con nota prot. n. RA/0074021/20, la Regione Abruzzo ha provveduto a trasmettere, ancora una volta, la proposta istitutiva della ZES Abruzzo – predisposta in attuazione dell’articolo 4 del Decreto Legge 20 giugno 2017 n. 91 e del D.P.C.M. del 25 gennaio 2018 n. 12, – in seguito all’elaborazione del nuovo Piano di Sviluppo Strategico approvato con la deliberazione di giunta regionale n. 128 del 4 marzo 2020.  Il nuovo Piano di Sviluppo Strategico, trasmesso ormai quasi due mesi fa, unitamente alla richiesta di istituzione della Zona Economica Speciale abruzzese, illustra, tra l’altro, in maniera dettagliata, il ruolo del Porto di Ancona, anche in considerazione del Protocollo d’intesa tra la Regione Abruzzo e l’Autorità di Sistema portuale del mare adriatico centrale già siglato a dicembre 2019. A questo punto non è più possibile per la nostra Regione perdere anche un solo giorno in più, soprattutto in considerazione della fase emergenziale che l’intero paese si è trovato ad affrontare. Gli esperti della materia hanno al riguardo evidenziato che il post emergenza Covid-19 potrebbe condurre ad una crisi del circuito di scambi globale a vantaggio di una rinnovata centralità delle regioni del centro sud Italia e le Zone Economiche Speciali, in uno scenario profondamente mutato come quello che ci consegna il post epidemia, possono concretamente fungere, in maniera ancora più significativa, da strumenti di rilancio importanti per imprese e territori. Il Comitato scientifico dell’Osservatorio economico sulle ZES e le iniziative di sviluppo delle aree speciali, istituito con l’accordo fra Assoporti e Svimez, che ha di recente avviato i propri lavori, ha fatto un punto sullo stato attuale delle Zone Economiche Speciali sottolineando il contributo che possono dare insieme alle Zone logistiche speciali, per rafforzare il peso dell’economia del mare. Le Zone Economiche Speciali, definite un vero e proprio “vaccino contro la crisi” ora più che mai possono fungere da strumento per favorire l’uscita dalla crisi, resa ancora più grave dall’impatto del blocco produttivo. Per queste ragioni sono a chiedere un riscontro celere della proposta avanzata dalla Regione Abruzzo che merita ora, e non domani, l’istituzione della propria Zona Economica Speciale per poter dare al proprio territorio le risposte che merita al pari delle altre Regioni del Centro Sud che già da tempo hanno avuto la possibilità di usufruire di questo prezioso strumento.