Zona bianca Pescara: polemica sugli orari di chiusura dei locali

A Pescara, anche in questo periodo contrassegnato dall’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19, torna a far discutere l’annosa questione degli orari di chiusura di ristoranti, bar e locali.

Domani, lunedì 7 giugno, quando scatterà in tutto l’Abruzzo la zona bianca, il sindaco, Carlo Masci, firmerà un’ordinanza che prevede, dal 7 giugno al 7 luglio, la chiusura delle attività a mezzanotte e mezza dalla domenica al giovedì e all’1.30 il venerdì e il sabato, in tutta la città, dal centro al lungomare.

Il primo cittadino parla di “Equilibrio e sintesi di buon senso” ma Confartigianato lo attacca dicendo che si tratta di “un nuovo e assurdo coprifuoco cittadino” e di una “scelta folle”.

Masci ricorda che “C’è stata una discussione in cui abbiamo considerato gli aspetti amministrativi, sociali ed economici. Per luglio e agosto lasciamo una porta aperta anche per verificare comportamenti e rispetto delle regole. Non è escluso che ci sia un ordine del giorno da approvare in Consiglio comunale con l’obiettivo di dare certezza all’impianto dell’ordinanza”.

Confartigianato replica che è “Una scelta folle, in questo momento economico. Ogni euro perso può voler dire la chiusura di un’attività commerciale, licenziamenti e famiglie senza reddito. L’unica priorità dovrebbe essere il rilancio dell’economia e invece quella stessa economia viene penalizzata all’inizio della stagione turistica. Al fianco degli operatori, annunciamo la nostra mobilitazione.

Il Pescarese è oggi tra le migliori province d’Italia per incidenza settimanale dei contagi da Covid-19 e Pescara è tra le migliori grandi città del Paese e deve fare scelte più coraggiose e lungimiranti”.

Sulle annose polemiche dei residenti  di piazza Muzii, Confartigianato sottolinea che “un gruppetto di residenti infastiditi dai rumori antropici di fatto impedisce la ripresa economica e lo sviluppo turistico della città, apprezzata in tutta Italia per la sua vivacità”.

“L’ipocrisia della Lega, di Forza Italia di Fratelli d’Italia oggi a Pescara ha toccato il suo apice: dopo aver manifestato con i ristoratori, dopo aver raccolto firme contro il coprifuoco nazionale, alla prima occasione utile il sindaco Carlo Masci e la sua maggioranza hanno fissato il coprifuoco locale che condanna i ristoratori pescaresi ad una ripresa più difficile. Una pugnalata alle spalle della città in pieno avvio della stagione turistica”. Lo denunciano il capogruppo del Pd in Consiglio Comunale Piero Giampietro ed il segretario provinciale Nicola Maiale. “Non è un compromesso ma una decisione a senso unico che farà perdere opportunità di lavoro e di ripresa – dicono gli esponenti del Pd – proprio nell’estate in cui in tutta Italia si cerca di agevolare il lavoro di una categoria che ha pagato un prezzo altissimo alla pandemia. Per la destra pescarese gli interessi elettorali sono evidentemente più importanti dell’economia cittadina e metropolitana, come più volte dimostrato in questi due anni. Le uniche misure agevolative applicate agli esercenti in questi mesi sono state quelle decise dai governi nazionali, come le misure sulla Tari e sui tavoli all’aperto, mentre la prima misura partorita dalla giunta Masci è questo coprifuoco. Ci chiediamo quale visione abbia la destra pescarese, che rende più costoso per i cittadini persino andare al mare e adesso vuole soffocare anche la ristorazione in piena estate”.