Wwf Abruzzo: “Nel 2023 continuare a tutelare le specie simbolo”

Il Wwf Abruzzo traccia un consuntivo dell’attività svolta nel 2022 e parla dei futuri obiettivi. In primis tutelare le specie simbolo

Proteggere la natura è la prima mission del Wwf: è quanto hanno ribadito questa mattina incontrando la stampa la delegata regionale dell’associazione ambientalista Filomena Ricci,  il direttore delle Oasi del Wwf Andrea Rosario Natale e la presidente del WWF Chieti-Pescara Nicoletta Di Francesco.

Nel bilancio di fine anno ci sono gli obiettivi raggiunti e le migliaia di ettari del Parco naturale regionale Sirente Velino che restano territorio tutelato in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale.

L’obiettivo primario del 2023 è quello di ribadire l’impegno per tutelare le specie simbolo e il Wwf lancia il suo “attenti al lupo”. Per la gestione delle oasi l’associazione avanza una richiesta alla Regione: inserire risorse nel bilancio.

La delegata regionale dell’associazione ambientalista Filomena Ricci e il direttore delle Oasi del Wwf Andrea Rosario Natale hanno parlato dei tanti risultati raggiunti, ma ancora troppe minacce per la natura.

Nel dettaglio il consuntivo del Wwf Abruzzo:

Di rilievo lo stop della Consulta al taglio del Parco Regionale Sirente-Velino e la partecipata festa per i primi 50 anni della presenza del Wwf in Abruzzo

Il 2022 è stato l’anno in cui l’Associazione del Panda ha festeggiato i primi 50 anni della presenza sul territorio: l’evento si è tenuto a settembre a Chieti, la città nella quale nel 1972 si formò il primo nucleo (la delegazione regionale è nata invece nel 1974), presso il Museo universitario con una numerosa partecipazione di soci, amici e simpatizzanti del Wwf.

Numerose attività in Abruzzo, le principali azioni, i tanti risultati ottenuti: 4 organizzazioni locali, 6 Oasi (5 delle quali Riserve regionali), 6 Centri di Educazione Ambientale e nuclei di vigilanza.

Nel 2022 è arrivato anche l’importante riconoscimento per Luciano Di Tizio, storico socio e delegato regionale del Wwf Abruzzo per 7 anni, nominato Presidente del Wwf Italia. Una grande soddisfazione per Luciano, ma anche per tutta la realtà del Panda della nostra regione.

Aree protette
A fine novembre è arrivata la notizia che il mondo ambientalista attendeva: la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 235/2022, ha dichiarato illegittimo il taglio del Parco Regionale Sirente Velino. Il pronunciamento salva molte migliaia di ettari di territorio protetto che la Regione Abruzzo aveva eliminato dal territorio tutelato.

Il Wwf è stato capofila della movimentazione contro il taglio del parco, ha raccolto le adesioni di più di 20 associazioni locali e nazionali, ha organizzato una petizione on line arrivata a 125.000 firme, ha elaborato un appello firmato da 50 personalità della scienza e della cultura abruzzesi e italiane portando la discussione a livello nazionale. La sentenza della Corte Costituzionale dà una sonora batosta all’amministrazione regionale che pensava di ridurre i confini di un’area protetta, mentre gli obiettivi comunitari chiedono esattamente il contrario.

Un altro importante pronunciamento è stato quello del Tar Abruzzo sul ricorso presentato da alcune associazioni ambientaliste, con l’intervento ad adiuvandum del Wwf Italia, che ha annullato le autorizzazioni del Comune di Ovindoli e della Regione Abruzzo per la realizzazione di nuove piste da sci e nuovi impianti da risalita in un’area di circa 10 ettari sul Monte Magnola nel territorio di Ovindoli, anche in questo caso nel Parco Regionale Sirente-Velino, all’interno di habitat naturali ricompresi in una Zona di Protezione Speciale della Rete Narura2000 tutelata dall’Unione Europea. L’idea antica e superata del rilancio della montagna attraverso la realizzazione di impianti da sci purtroppo non abbandona la nostra Regione.

Filomena Ricci ha ricordato che: «Sulle nostre montagne si ripropongono progetti anacronistici che fanno spendere i fondi della collettività per impianti di risalita in territori che, inevitabilmente, saranno sempre meno innevati a causa dei cambiamenti climatici in atto. Ben altre politiche sarebbero necessarie per il rilancio della montagna: sulla bellezza della natura e sull’attrattività ambientale, per le quali l’Abruzzo viene riconosciuto a livello nazionale ed europeo, si deve costruire un percorso di crescita che porti turismo tutto l’anno e non solo per poche settimane».

Purtroppo anche quest’anno manca all’appello il Parco Nazionale della Costa teatina: individuato nel 1997, istituito nel 2001 e perimetrato nel 2015 da un commissario ad acta, non è mai stato attivato, di fatto lasciando un territorio come quello della costa dei trabocchi in balia di programmazioni non strutturate, interventi spot non organizzati in una visione comune o peggio di speculazioni e gestioni discutibili come quelle a cui si assiste ad esempio sulla Via Verde.

Positivo invece il bilancio delle 6 Oasi Wwf presenti in Abruzzo. In queste, e in altre tre aree nelle quali si stanno sperimentando iniziative di gestione insieme a diverse Associazioni e/o gruppi locali, si sperimentano laboratori per tecniche di gestione creando anche opportunità lavorative, preziose soprattutto nei piccoli centri. Spesso rappresentano aree di incontro, aggregazione e accoglienza, con un ruolo conservazionistico e sociale. Propongono poi un turismo rispettoso dell’ambiente che porta un arricchimento culturale in chi le visita.

Per la Festa Oasi Wwf 2022 sono stati organizzati eventi durante tutto il mese di maggio: in 9 aree protette (che coinvolgono in totale 11 Comuni abruzzesi) sono state organizzate oltre 50 iniziative rivolte a adulti e bambini: escursioni, laboratori didattici, corsi di fotografia naturalistica e di birdwatching, sedute di yoga, momenti dedicati alla pittura e alla scultura e tanto altro ancora. Gli eventi sono stati organizzati dal personale delle Oasi e Riserve, dalle cooperative che collaborano nella gestione, dalle associazioni vicine al WWF e hanno visto la partecipazione dei volontari delle organizzazioni locali del WWF. Simili attività si svolgono per tutto l’anno nelle Oasi, sempre pronte ad accogliere visitatori e persone che vogliono passare un po’ del loro tempo in natura: solo nell’Oasi e Riserva regionale “Calanchi di Atri” nella stagione estiva si sono contate più di 7.000 presenze.

Ma le Oasi sono anche e soprattutto importanti presidi per la tutela della biodiversità e per questo ottengono importanti riconoscimenti. «Per il terzo anno consecutivo le attività organizzate per il World Wetland Day hanno avuto il riconoscimento di MedWet e sono state patrocinate dall’OFB, Ufficio Francese per la Biodiversità – dichiara Andrea Rosario Natale, direttore dell’Oasi WWF e Riserva Regionale “Lago di Serranella” e coordinatore dello Iaap-Wwf – ma soprattutto, l’Oasi di Serranella sarà uno dei 50 siti (l’unico sito in Abruzzo) dove saranno sviluppate e attuate azioni di ripristino e recupero in favore della testuggine palustre (Emys orbicularis) del progetto Life Urca Proemys (Life21-Nat-It-Life) coordinato dal Wwf Italia come capofila e co-finanziato dall’Unione Europea».

L’impegno per tre specie simbolo: Orso bruno marsicano, Fratino e Lupo

I volontari e i tecnici del Wwf Abruzzo continuano a portare avanti con incessante impegno la campagna WWF “Orso 2×50” che punta al raddoppio dell’esigua popolazione del plantigrado entro il 2050 e vede centrale l’azione dell’Oasi WWF e Riserva regionale “Gole del Sagittario” di Anversa degli Abruzzi (AQ). Nel 2022, dopo lo stop dovuto alla pandemia, sono stati di nuovo organizzati i campi di volontariato nelle strutture dell’Oasi, questa volta rivolti alle famiglie. Diversi nuclei famigliari, organizzati in più turni, sono stati ospitati presso le strutture nel Comune di Anversa degli Abruzzi e hanno avuto l’occasione di vivere momenti unici, non solo di svago e di contatto con altre persone con le stesse passioni, ma anche di partecipare ad azioni concrete per la tutela della natura e per la salvaguardia dell’Orso bruno marsicano.

Solo nel 2022 circa 20 strutture sono state messe in sicurezza da danni da Orso, con recinzioni elettrificate o porte in ferro: pollai, apiari, frutteti sono stati dotati di strutture, fornite dall’associazione in comodato d’uso gratuito, che prevengono i danni e quindi i conflitti tra orso e attività umane. L’istallazione di queste strutture da parte dei volontari (si contano più di 45 giornate di lavoro per l’annualità 2022) diventa una preziosa occasione di incontro con gli allevatori e gli agricoltori che vivono il territorio e una possibilità di crescita reciproca. Di recente, sempre grazie alla Campagna Orso 2×50, il Wwf Italia ha collaborato con un importante contributo economico, insieme al Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e all’Associazione Salviamo l’Orso, alla messa in sicurezza della Strada Statale 17, dove nel 2019 venne investita una femmina di orso, tramite l’istallazione di recinzioni lungo la strada.
I volontari del Wwf Abruzzo, inoltre, hanno partecipato alle iniziative organizzate nell’ambito del Progetto LIFE-ARCPROM “Bentornato Orso gentile” dell’Unione Europea con il Parco Nazionale della Maiella, in particolare per l’inaugurazione del Sentiero dell’Orso, percorso tematico dedicato all’Orso bruno marsicano, che si snoda per circa 4 km nel Comune di Campo di Giove ed è allestito con 6 installazioni informative sull’Orso, sulla sua presenza nel Parco e sulle regole di coesistenza. Da ricordare, inoltre, sempre nell’ambito del progetto Life citato, il marchio “Bear Friendly” istituito dal Parco Nazionale della Maiella, in collaborazione con il Wwf Italia, che è stato consegnato a 20 produttori di miele, olio, frutta e ortaggi che operano nei comuni dell’area protetta applicando specifici disciplinari a favore dell’Orso bruno marsicano e del suo habitat.

Grazie all’Area Marina Protetta “Torre del Cerrano” e al Wwf Abruzzo, anche nel 2022 è stato portato avanti il Progetto “Salvafratino Abruzzo”, che vede coinvolta la Capitaneria di Porto così come molte associazioni, comitati locali e singoli volontari. Come avviene ormai da diversi anni, la specie è stata monitorata durante la fase riproduttiva. Nella stagione 2022 però si è registrato un calo: preoccupa la situazione della specie che continua a essere problematica, così come nel resto d’Italia. Alle cause naturali che portano alla perdita dei nidi (mareggiate o predazione) si aggiungono minacce legate all’uomo come la pulizia delle spiagge con mezzi meccanici, la presenza di cani e gatti vaganti, l’eccessiva frequentazione di alcune aree o veri e propri atti di vandalismo. Oltre al monitoraggio dei nidi, sono state tante le attività svolte a partire da marzo fino a tutto agosto: un convegno sul Progetto Salvafratino, organizzato a Pineto il 1° marzo 2022, insieme all’AMP “Torre del Cerrano” e alla Guardia costiera per presentare i risultati ottenuti e anche un’interessante analisi ambientale condotta nell’ambito del progetto. E ancora giornate di pulizia a mano delle spiagge, attività di educazione ambientale, incontri con amministrazioni e operatori economici, distribuzione di materiale informativo, campagne di sensibilizzazione, creazione di nuove piccole aree destinate alla tutela del Fratino e del suo habitat.

Il Lupo è una specie in forte espansione che sta progressivamente riconquistando spazi dai quali era scomparso da decenni a causa dell’uomo, comprese aree di pianura e litoranee, spesso prossime a nuclei urbani. Le strutture locali del Wwf Abruzzo hanno continuato a sensibilizzare sulla tematica di convivenza uomo-lupo, anche con la diffusione di un opuscolo tematico appositamente realizzato. Le minacce per il Lupo non sono certo diminuite: bracconaggio, incidenti stradali, ibridazione con i cani e non ultime le proposte di modifica della normativa sullo stato di protezione, mettono purtroppo ancora a rischio la conservazione della specie e i risultati raggiunti per la sua tutela.

Attività venatoria e gestione faunistica

Anche nel 2022 la Regione Abruzzo ha emanato il proprio calendario venatorio accogliendo solo in parte le osservazioni inviate dal Wwf Abruzzo. Più in generale, rispetto alla gestione venatoria, è necessaria una nuova impostazione che si occupi della tutela del patrimonio faunistico della nostra Regione. A febbraio, insieme con l’Università di Teramo, il Wwf Abruzzo ha organizzato il convegno “Il cinghiale e il territorio: dalla ricerca scientifica alla gestione”, un momento di riflessione molto seguito: oltre 300 partecipanti on line e diverse decine in presenza tra cui rappresentanti del mondo accademico, dei Carabinieri Forestali, delle ASL, delle aree naturali protette, delle associazioni ambientaliste e di categoria.

Per il Wwf Abruzzo è stata l’occasione di presentare una review di oltre 80 pubblicazioni e la propria analisi della situazione. In buona sostanza la caccia, intervenendo sulle dinamiche ecologiche della specie, ottiene risultati opposti rispetto alle intenzioni: più abbattimenti e pressione sulla popolazione ci sono, più i cinghiali si riproducono (i numeri quindi aumentano anziché diminuire) mentre i gruppi familiari si destabilizzano. Di conseguenza possono aumentare sia i danni all’agricoltura sia gli incidenti stradali. Lo dimostrano numerosi studi, ma lo dimostra anche l’esperienza pratica: da anni l’emergenza cinghiali si contrasta soltanto con doppiette e carabine, ma la situazione peggiora. È dunque del tutti assurdo dover assistere a proposte come quella dell’emendamento alla Legge di Bilancio che introduce una norma che consentirà di cacciare nelle aree protette e persino nelle aree urbane, tutte le specie e per tutto l’anno e che ancora si continui a intervenire sulla gestione faunistica senza appoggiarsi al mondo della scienza e degli esperti che si occupano di fauna.

Mare e Costa

Il litorale abruzzese si presenta fragile ed esposto all’erosione. Manca una visione lungimirante che punti alla risoluzione delle criticità e si procede con strumenti obsoleti che ripropongono l’infrastrutturazione dell’ecosistema costiero. Emblematico l’esempio della gestione della Costa dei Trabocchi, che avrebbe bisogno di idee di rilancio per un approccio completamente nuovo anche verso il turismo e che invece vede riproporre espansioni urbanistiche, come nel PRG di Ortona, o la costruzione di impianti impattanti come il nuovo cementificio di Vasto a ridosso della Riserva di Punta Aderci contro il quale il Wwf, insieme a Legambiente, ha intrapreso una battaglia legale.

Durante tutto l’anno, nell’ambito della campagna del Wwf Italia “GenerAzioneMare”, sono state numerosissime le iniziative organizzate dai volontari del Wwf lungo tutto il litorale, tanti chilometri di spiaggia sono stati liberati dai rifiuti e in particolare della plastica che continua a essere una delle principali minacce per l’ecosistema acquatico. I gruppi locali che operano sulla costa, hanno anche ottenuto il finanziamento da parte del Wwf Italia del progetto “Mare nostrum” che prevede la realizzazione di un gioco dedicato al mare e alla sua tutela che sarà presentato nella prossima primavera.

Alberofobia in Abruzzo

Rispetto alla situazione dei tagli boschivi nella nostra Regione, il Wwf Abruzzo ha presentato, in occasione della festa dell’albero, un documento, redatto dai tecnici dell’Associazione e della Coop. Cogecstre, sulla situazione degli alberi in Abruzzo. Si attuano continui interventi sulle piante in città e lungo le alberature stradali o per la prevenzione incendio, determinando così un generalizzato depauperamento del patrimonio arboreo per abbattimenti, capitozzature, potature errate e scelte illogiche nelle zone a verde pubblico: una vera e propria “alberofobia”. Al di là dei diritti acquisiti o dei reali problemi di sicurezza, quello che emerge dall’analisi dei vari casi affrontati dal Wwf, è che molto spesso gli interventi vengono basati su valutazioni inadeguate, affrettate e poco rigorose… il tutto con generici richiami alla sicurezza, al “governo” del bosco o alla prevenzione per gli incendi. In generale il Wwf ha voluto portare all’attenzione la necessità di una maggiore considerazione del patrimonio arboreo della nostra regione che è troppo importante perché venga trattato in modo così approssimativo. Esso custodisce specie tutelate, spesso uniche al mondo come l’Orso bruno marsicano e garantisce importanti servizi ecosistemici utili alla natura, ma anche alla nostra salute. La proposta del Wwf, inoltre, è quella di creare un tavolo tecnico che raccolga diversi esperti, enti e associazioni e che funga come organo in grado di dare direttive e linee guida chiare su come e dove intervenire rispetto al patrimonio arboreo sia esso relativo al verde urbano, alle alberature stradali, ai tagli boschivi.

Tutela del Territorio

È proseguito l’impegno del Wwf per la tutela del territorio attraverso battaglie su vertenze storiche: dalla messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso, minacciato dall’interferenza dei laboratori sotterranei di fisica nucleare e delle gallerie autostradali, alla tutela dei territori attraversati dal metanodotto SNAM e della centrale di Sulmona all’opposizione ai nuovi centri commerciali in zona Megalò.

La presidente del WWF Chieti-Pescara Nicoletta Di Francesco presente alla conferenza stampa in rappresentanza della rete territoriale ha affermato che «In Abruzzo siamo purtroppo ancora molto lontani da una pianificazione rispettosa del territorio e indirizzata al consumo zero di suolo e molto spesso è necessario ricorrere a vie legali per scongiurare la realizzazione di scellerati progetti, con un lavoro molto intenso da parte dei volontari e dei legali del Wwf».

Fondamentale per la tutela del territorio è l’azione delle Guardie del Wwf che, con un impegno quasi quotidiano, affrontano illeciti su varie questioni ambientali, dagli inquinamenti alla tutela della fauna e degli animali di affezione. Nel 2022 le guardie hanno stipulato anche una convenzione con la Regione Abruzzo per la vigilanza ittica e sono state impegnate nel progetto Life-Arcprom “Bentornato Orso gentile” con il Parco Nazionale della Maiella.

Una riflessione importante è stata condotta anche sul consumo di suolo che non si arresta in Italia e in Abruzzo in particolare. Il recente rapporto Ispra-Snpa ha restituito, infatti, un quadro drammatico della perdita di territorio e natura. La nostra regione registra una delle situazioni peggiori e conquista il podio dei maggiori incrementi percentuali di superficie artificiale rispetto all’anno precedente (+0,78%). Per riflettere e sensibilizzare su questa tematica, in occasione dell’evento nazionale “Urban Nature”, il Wwf, con il supporto del gruppo locale del Wwf Abruzzo montano, ha organizzato un convegno a L’Aquila dal titolo “Una volta qui era tutta campagna. Analisi e riflessioni sul consumo di suolo in Italia e in Abruzzo”.

Filomena Ricci conclude che «Anche nel 2022 l’azione dei volontari del Wwf Abruzzo è stata incessante e sono state organizzate molteplici iniziative: incontri pubblici, giornate di pulizia delle spiagge, laboratori didattici, corsi di formazione, escursioni, visite guidate, attività di campo, convegni come quello sui cambiamenti climatici organizzato dal Wwf Zona frentana e Costa teatina o quelli organizzati in collaborazione con il Museo universitario di Chieti dal Wwf Chieti-Pescara per “Darwin Day”, “Eppur si muove” e “M’ammalia”.

Tante, inoltre, sono state le osservazioni del Wwf Abruzzo su Piani e progetti presentati da Enti e da privati e le vertenze che ci hanno visto impegnati in prima linea, grazie anche agli avvocati del Panda, un nucleo di legali che aiuta l’Associazione nelle vertenze più complesse. Sono proseguite le collaborazioni con la Guardia Costiera, in particolare per il Progetto Salvafratino Abruzzo, e con i Carabinieri forestali per giornate di sensibilizzazione, a cominciare da Urban Nature.

Significativa in aprile anche l’inaugurazione a Teramo di “Piano B, la casa della Legalità e dell’Ambiente” gestita dal Wwf Teramo e da altre associazioni in un bene sottratto alle mafie e concesso in comodato dal Comune di Teramo. Un’azione intensa quella del Wwf  in Abruzzo, resa possibile solo grazie ai tanti volontari che dedicano il proprio tempo alla difesa della natura. Ai presidenti delle organizzazioni locali, ai referenti dei gruppi tematici, ai componenti della Segreteria tecnica regionale e del Comitato scientifico, ai direttori e al personale delle Oasi e dei Centri di Educazione Ambientale, alle guardie, agli avvocati, a tutti gli attivisti e ai tanti soci che ci sostengono va la gratitudine e il riconoscimento per i risultati raggiunti».