Coronavirus Abruzzo, sindacati sul piede di guerra per la sicurezza dei lavoratori

A causa del Coronavirus in Abruzzo, con il passare delle ore si fa sempre più difficile e delicata la situazione dei lavoratori e delle lavoratrici a cui il decreto non ha imposto la chiusura dell’azienda.

I sindacati preoccupati perché è molto difficile calare le misure di sicurezza previste dai decreti nelle diverse realtà lavorative. Sono centinaia in provincia di Teramo e non solo i dipendenti in fibrillazione perché non si sentono al riparo dal contagio sul posto di lavoro.

Marco Boccanera, segretario della Fim Cisl “Un’azienda di Villa Zaccheo ieri ha rifiutato lo smart working a una donna incinta che ne aveva fatto richiesta. E’ inaccettabile che ci siano “padroni” che pensano solo al profitto. Le aziende devono adottare presidi per salvaguardare la salute dei lavoratori. E quindi igienizzanti, tenere i bagni puliti, agevolare lo smart working, dove possibile, fornire mascherine e guanti. Molte aziende si stanno attivando ma i primi ordini di mascherine vengono sdoganati il 30 marzo”

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