Teramo continua la diatriba tra la protezione civile

Continua la diatriba tra le due organizzazioni di Protezione Civile, la Cives di Teramo e la Gran Sasso d’Italia, per la compresenza delle due associazioni di volontariato a Teramo.

Il problema è scaturito dal fatto che  il comune di Teramo  che ha concesso l’utilizzo come sede dei locali all’interno del parco della scienza, alla nuova associazione e non considerando affatto le possibili conseguenze di questa scelta che ha portato dure e pesanti critiche da parte della Cives .  Una situazione su cui si è discusso stamane quando la neo costituitasi protezione civile Gran Sasso d’Italia si è presentata alla stampa rispondendo alle accuse di ieri da parte della CIVES.

Nota della Protezione Civile Gran Sasso d’Italia: ” Non volendo raccogliere alcuna forma di sterile polemica, spieghiamo in sintesi che la richiesta della nostra associazione al comune di Teramo di assegnazione della sede presso il Parco della Scienza, semplicemente è derivata dall’aver preso conoscenza che un’altra associazione di Protezione Civile, con sede a Canzano, aveva abbandonato l’impegno in essere con lo stesso Comune di Teramo per la stessa forma convenzionale con l’Ente locale per la gestione manutentiva esterna della struttura del Parco della Scienza. Pertanto, abbiamo semplicemente proposto una convenzione identica a quella a cui avevano posto fine i volontari della sede di Canzano. Pertanto, il Comune ha deliberato a riguardo. Va precisato che la nostra convenzione non rappresenta affatto una novità sul piano nazionale, né locale. Basti ricordare fra tutte quella della sezione di Teramo dell’associazione Nazionale Alpini. Il Salva Italia, addirittura, offre questa opportunità anche a singoli cittadini come forma di pagamento di propri debiti nei confronti dei Comuni. È evidente che questa formula rappresenti, fra altro, un efficace metodo per evitare il degrado delle strutture pubbliche ed a costo zero. La presenza nella sede previene atti vandalici e consente, attraverso anche piccoli interventi costanti nel tempo, che non si instaurino processi di degrado irreversibile. Si intende così superare inutili e spesso dannosi campanilismi, rispettare le specificità territoriali, ma moltiplicando in modo esponenziale il potenziale di risorse umane e materiali a disposizione per l’intervento. Una struttura inclusiva quindi e non esclusivista. I titoli mediatici di questi giorni hanno parlato di liti, querelle tra associazioni di volontariato, ma per quanto ci riguarda non siamo in lite con alcuno. Cogliamo l’occasione, piuttosto, per riconoscere i meriti della Cives, il cui presidente ha pure parlato di “Sacralità del territorio”, di attività illecite da parte nostra e di querele e/o esposti. Rigettiamo con pacatezza ogni polemica e perfino insulti mossici sui canali mediatici, perché riteniamo che queste non facciano certo bene al volontariato e non ne esprimano lo spirito migliore. La realtà è sotto gli occhi di tutti, perciò non intendiamo alimentare alcuna ulteriore forma negativa che mini o insudici lo spirito che ci alimenta. Concludiamo, auspicando un rapido ritorno alla serenità, l’investimento di energie e risorse per il bene della gente e del volontariato, ribadendo delle evidenze: non abbiamo compiuto alcun illecito, non vogliamo creare alcun problema al territorio teramano, non abbiamo alcun interesse personale nella nostra attività, ma ci siamo attivati e messi a disposizione concretamente, anche in tempi ‘di pace’ per la Protezione Civile, preoccupandoci per esempio di contribuire a curare una struttura importante come il Parco della Scienza.”

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Federico Di Luigi: