Sisma e maltempo in Abruzzo: mobilitazione a Basciano

Sisma e maltempo in Abruzzo: mobilitazione a Basciano lunedì prossimo di agricoltori ed allevatori per una giornata di protesta.

Gli agricoltori e gli allevatori colpiti dal terremoto e dal maltempo in Abruzzo si mobilitano lunedì 13 febbraio dalle ore 9,00 in Via Madonna delle Grazie in Localita’ Basciano in provincia di Teramo nell’ azienda agricola San Vincenzo (Salumieri di Castel Castagna) dove sono morti migliaia di animali, crollate numerose stalle e danneggiato lo stabilimento di produzione dei salumi tipici. L’obiettivo è fare luce su una emergenza drammatica nelle campagne, illustrare direttamente le difficoltà che stanno vivendo e coordinare le necessarie attività per far riprendere il lavoro nei campi e nelle stalle, con il presidente nazionale Roberto Moncalvo accompagnato dai componenti dell’Unità di crisi della Coldiretti. I casi concreti di difficoltà saranno raccontati dai numerosi allevatori e agricoltori che porteranno le specialità locali salvate dal terremoto che sono ora a rischio e con loro la storia e il futuro di una regione che ha nell’agroalimentare una forza trainante dell’economia di estinzione. L’appuntamento è all’interno di una azienda dove sono clamorosi i segni della calamità per fare un primo bilancio dei danni, discutere delle misure di sostegno necessarie a livello nazionale e comunitario, delle iniziative di solidarietà attuate e delle proposte per superare l’emergenza. Alle ore 12,00 l’unità di crisi della Coldiretti con il presidente Moncalvo sarà in Contrada Nortoli a Penne in provincia di Pescara nell’ Azienda agricola D’Angelo Gianluca con la stalla crollata e danni causati dalla neve in abbinamento al sisma per incontrare gli allevatori pescaresi e chietini. La situazione è drammatica nelle campagne abruzzesi dove ad essere colpita è stata soprattutto l’attività di allevamento che ora rischia concretamente di scomparire portandosi dietro un patrimonio inestimabile di tradizioni e di eccellenze, dal pecorino di Farindola alla mortadella di Campotosto fino ai salumi teramani che, una volta estinte, sarebbero irrecuperabili.