Scafa: inaugurata la variante Decontra-Cusano

La Provincia di Pescara ha inaugurato oggi, 22 settembre, la variante De Contra- Cusano che consentirà un migliore accesso al versante occidentale della Majella.

Si tratta di un asse di collegamento stradale fra la Statale numero 5 e la Strada regionale 487, lungo la Scafa – Abbateggio il cui iter procedurale era stato avviato nel 2008 e che dopo quasi 10 anni viene portato a compimento dalla Provincia di Pescara, sotto la guida del presidente Antonio Di Marco, nella duplice veste anche di sindaco di Abbateggio, il quale ha tagliato il nastro insieme all’assessore regionale Donato Di Matteo, al sindaco di Scafa Maurizio Giancola e ad altre autorità locali abruzzesi. Sull’arteria stradale, lunga quasi 2 km, si trova il viadotto che è stato intitolato a papa Celestino V. Durante la cerimonia sono stati ricordati l’ex sindaco di Scafa Luigi Sansovini, venuto a mancare il 5 aprile del 2010 e il primo presidente della Camera di Commercio di Chieti Pescara Daniele Becci, scomparso lo scorso 6 gennaio, fratello di Andrea Becci, titolare dell’impresa Cobè che ha eseguito i lavori.

Il presidente Di Marco ha spiegato che “La lunghezza complessiva dell’opera è di 1 km e 750 metri e una larghezza di 9 metri con una pendenza massima dell’ 8%. Sulla strada si trova un viadotto di attraversamento del fossato Raganelli lungo circa 56 metri, composto da 2 campate dell’altezza massima di 12 metri. Il Viadotto poggia su fondazioni di tipo profonde, con pali del diametro di 100 centimetri e della lunghezza di 20 metri. Le campate sono collegate da una pila centrale del diametro di 3 metri ed un altezza di 10 metri. Le travi prefabbricate di tipo a cassone hanno un’altezza di 1 metro e 80 centimetri  e sono poggiate su isolatori sismici elastometrici.
Le stesse campate sono solidarizzate mediante catene cinematiche in acciaio. La difesa spondale (protezione contro l’erosione) del fossato Raganelli è stato effettuato mediante un intervento di tipo ecocompatibile, con impiego di massi provenienti dagli scavi. Le scarpate instabili sono state bonificate con drenaggi adeguati

Il viadotto è stato denominato, con Decreto del Presidente n. 134/2018 “Celestino V”, per ricordare la figura del famosissimo Papa, al secolo Pietro Angelerio, santo eremita che scelse di trascorrere la sua vita in solitudine e preghiera sulla nostra Maiella tanto da essere noto già ai contemporanei come “Pietro del Morrone”, lasciando un’orma indelebile nei luoghi in cui ha trascorso la sua esistenza terrena”.