Sasi Lanciano: Rischio sigilli per 12 depuratori

Sasi Lanciano: Rischio sigilli per 12 depuratori se non verranno messi in regola entro il 30 settembre. La Procura lancia l’avvertimento alla società idrica che gestisce il servizio in 92 comuni della Provincia di Chieti, tra cui Lanciano, alla luce della relazione tecnica sui lavori effettuati nel corso dell’anno.

Il procuratore capo Francesco Menditto, alla base degli elementi forniti dal perito Michele Moscariello, non concede grandi alternative alla Sasi già al centro di un procedimento scaturito in un primo sequestro nell’aprile di un anno fa dopo aver riscontrato lo sversamento nei fiumi Feltrino, Sangro e Osento di reflui con sostanze inquinanti. Da lì si aprì il processo per reati ambientali a carico dell’ex presidente Domenico Scutti e dell’ex presidente di Ecoesse, la società che gestiva gli impianti di Quadri, Atessa e Bomba dal 2010 al 2013, Alfio Marcotullio ed é stata invitata la Sasi a rimediare alle proprie mancanze in un tempo già oggetto di diverse proroghe, fissato comunque al 30 maggio. In realtà, dopo le dovute verifiche, secondo la Procura gran parte dei lavori attesi non sono stati effettuati, se non l’inizio della costruzione del nuovo depuratore di Lanciano e la programmazione di una serie d’interventi a Treglio. Va precisato che alla base delle inadempienze grosse responsabilità vanno attribuite ai rimpalli tra Regione e Provincia, con la prima, soprattutto, che non ha ancora inviato i documenti richiesti dalla Sasi. Insomma dalla relazione di Moscariello si evince, quanto meno, la buona volontà ma non é sufficiente. Molto di più va fatto ed il tempo stringe.