Sacro Monte dei Morti: Perrotti nuovo governatore

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Giampiero Perrotti nuovo governatore dell’Arciconfraternita Sacro Monte dei Morti che ogni anno organizza la processione del Venerdì Santo a Chieti.

E’ il giornalista teatino Giampiero Perrotti il nuovo governatore dell’Arciconfraternita Sacro Monte dei Morti che ha più di 4 secoli di vita ed ogni anno organizza la famosissima processione del Venerdì Santo a Chieti. Il dottor Perrotti, eletto all’unanimità, prende il posto di Giulio Obletter e guiderà l’Arciconfraternita per i prossimi cinque anni. Perrotti per molti anni ha guidato la redazione de ” Il Tempo” a Chieti ed attualmente è coordinatore del Comitato cittadino per la salvaguardia e il rilancio della città di Chieti.

NOTIZIE SULL’ARCICONFRATERNITA:

Il “Sacro Monte dei Morti” è probabilmente nato tra i secoli IX e X con lo scopo di far celebrare Sante Messe in suffragio delle anime dei Fratelli defunti. I Confratelli si dedicavano anche al compito pietoso di seppellire i corpi, disseminati per le vie e i campi, delle vittime delle tante guerre del tempo. “Sacro” si riferisce agli scopi di natura cristiana. “Monte” sta ad indicare che vi erano beni di proprietà da destinare alle attività. Secondo notizie non sufficientemente documentate, si sarebbe svolta a Chieti una Processione a ricordo della Passione di Cristo fin dal IX secolo. Se ciò fosse vero, sarebbe stata la prima in Italia. Sembra comunque che l’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti, sia stata fondata nel 1603 nella Cripta della Cattedrale, sulla tomba di S. Giustino. Ed è proprio dall’ anno 1603 che si svolge nella nostra città la prima Processione del Venerdì Santo storicamente accertata, organizzata dal sodalizio del Monte dei Morti, pur se la forma era molto diversa dall’attuale. Sempre nel 1603 l’ Arcivescovo del tempo autorizza la costruzione dell’ Oratorio del Sacro Monte dei Morti a fianco della La costituzione formale dell’Arciconfraternita e la pubblicazione delle Regole sono del 1648. Il primo Governatore risulta essere stato il Capitano della Milizia urbana Pietro Gigante che, dopo aver vissuto una vita tra gli orrori delle guerre, fu molto benevolo nei riguardi del sodalizio. L’ Arciconfraternita era collegata sin dal 1619 al sodalizio romano della “Morte e Orazione”: su suo invito partecipò all’ Anno Santo del 1650: per l’occasione venne scolpita una “Morte” in legno a grandezza naturale che nella mano sinistra reggeva un crocifisso e nella destra una falce col motto “Nemini parco” (Non risparmio nessuno).Ben mille e cento persone raggiunsero Roma, a piedi, in quattro giorni. L’ ingresso alla Città fu quanto mai solenne: l’ ordinata e devota compagnia, preceduta dai musici, fu ricevuta dai Governatori e dai Confratelli dell’ Arciconfraternita romana. E fu tanto ammirata che lo stesso Papa Innocenzo X volle vederla due volte e benedire tutti i partecipanti”.