S.Donato Pescara: rissa in carcere in una situazione di sovraffollamento

Ancora tensioni al carcere San Donato di Pescara, il penitenziario abruzzese che soffre già da tempo di un grave problema di sovraffollamento, molto di più che negli altri istituti di pena della regione.

L’episodio è avvenuto mercoledì scorso ma i dettagli sono stati resi noti solo ieri per via di un corposo comunicato del Sappe. Maggiori particolari, rispetto a quanto già noto, anche dal segretario regionale della Uil Pa Polizia Penitenziaria Mauro Nardella. Il tutto è avvenuto all’interno di una sezione aperta, un’area dove i detenuti circolano in libertà fuori dalle celle, a scatenare il caos due detenuti algerini che per motivi, pare religiosi, avrebbero cominciato a discutere animatamente con altri detenuti italiani. Da qui il parapiglia che ha coinvolto una trentina di persone. parapiglia sedato a fatica dagli agenti di polizia penitenziaria che si sono trovati costretti a trasferire in un’altra sezione i due extracomunitari. Una sezione probabilmente inappropriata ma l’unica, visto l’elevato numero di presenze all’interno del carcere, disponibile. Non contenti i due algerini avrebbero dato fuoco qui ad un paio di materassi e solo il tempestivo intervento degli agenti ha evitato il peggio, considerando il grave rischio d’intossicazione causato dal fumo. Bilancio lievi malori per alcuni poliziotti ed una frattura a due dita della mano per un assistente capo coordinatore.

“Spesso si parla dei problemi del supercarcere di Sulmona – spiega Mauro Nardella della Uil Pa Polizia Penitenziaria – ma in proporzione forse l’istituto di pena che sta messo peggio è quello di Pescara. Il numero dei detenuti presenti è ben oltre il limite, mentre addirittura il personale rischia da qui a qualche mese di ridursi ulteriormente. Anni fa era stata prodotta una circolare – precisa ancora Nardella – per prevenire il fenomeno delle aggressioni, nella quale si disponeva l’istituzione di sezioni ad hoc, circolare puntualmente non rispettata, ma non per cattiva volontà, quanto per la mancanza di spazi. Da tempo, come sindacato, segnaliamo queste problematiche ma a livello istituzionale sono scarsi i provvedimenti e quei pochi che vengono presi non si rivelano nemmeno adeguati.”