Ristorazione, appello di Aria Food all’Anci

A quasi un anno dal primo lockdown si evince che i provvedimenti di restrizione adottati per far fronte alla crisi pandemica hanno avuto effetti devastanti anche sul comparto economico della ristorazione.

Le reiterate chiusure e l’inattività prolungata alla quale è costretto il comparto imprenditoriale hanno fatto crollare le economie del primo settore economico abruzzese per capacità di impiego. Una condizione di grande difficoltà su cui Aria Food, l’associazione dei ristoratori e produttori abruzzesi, ha deciso di lanciare un appello questa volta all’Anci (L’Associazione Nazionale Comuni Italiani).

“Ci rivolgiamo all’Anci, al mondo delle Amministrazioni comunali, ai Sindaci della Regione Abruzzo nella consapevolezza di come si abbia ormai piena coscienza che le norme relative alla ristorazione, emanate attraverso una serie infinita di dpcm, risultino oltremodo penalizzanti e per diversi motivi controproducenti e contraddittorie. Il meccanismo di chiusura/apertura in zona gialla penalizza le imprese della ristorazione tradizionale, già riconvertite ai principi della tutela sanitaria. In zona arancione le aziende riconvertite vengono sottoposte ad un rigido blocco, mentre nel periodo delle riaperture esse si trovano di fronte ad uno scenario confuso, ove molto spesso le condizioni di lavoro borderline incompatibili ai dettami della sicurezza epidemiologica (tipo Movida), pur rappresentando un esiguo segmento del comparto, determinano le scelte di ritorno immediato al blocco”.

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