Prati di Tivo, la rabbia e l’appello

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Non c’è pace per gli impianti di risalita dei Prati di Tivo che dopo numerose problematiche degli anni passati ora rischiano la chiusura.

Se la chiusura dovesse diventare operativa metterebbe in ginocchio l’intera economia del comprensorio montano e non solo, soprattutto in questa stagione nella quale la montagna è meta gettonata dai turisti. Il dipartimento infrastrutture, trasporti e mobilità della Regione Abruzzo ha comunicato alla Provincia e a tutti i soci della Gran Sasso Teramano, la società proprietaria delle attrezzature oggi in liquidazione, l’avvio del procedimento per la sospensione dell’autorizzazione al “pubblico esercizio” degli impianti di risalita. Una disposizione avvenuta a seguito del mancato pagamento dei canoni spettanti all’Amministrazione separata di Pietracamela, socia della Gran Sasso Teramano, per i terreni su cui insistono le attività sciistiche, e dell’intenzione dell’Asbuc di risolvere il contratto per inadempimento a causa del reiterato mancato pagamento degli stessi. Situazione sui cui la stessa Asbuc ha annunciato l’azione legale per recuperare il credito di 174 mila euro, dopo un tentativo di mediazione alla Camera di commercio per arrivare a una soluzione bonaria.