Piazza San Giustino a Chieti, Ferrara: “Agorà pedonale con pietre di Apricena”

A Chieti proseguono i lavori di riqualificazione in piazza San Giustino destinata a diventare agorà interamente pedonale. Al Tg8 il sindaco Diego Ferrara spiega che la pavimentazione avverrà a step e i tratti riapriranno via via che gli interventi termineranno

Gran parte della pavimentazione di piazza San Giustino a Chieti sarà realizzata con pietre bianche di Apricena, sinonimo di qualità, eleganza e “made in Italy”, mentre per l’illuminazione si punterà su luci a led e a risparmio energetico. Il sindaco Diego Ferrara, l’assessore ai lavori pubblici Stefano Rispoli e gli esperti della Soprintendenza e gli architetti che hanno elaborato il progetto di riqualificazione Gianfranco Scatigna e Maria Cicchitti (nella foto) hanno scelto tra tre diversi tipi di pietra calcarea estratta in Puglia alle pendici del Gargano, nel territorio compreso tra Apricena, Lesina e Poggio Imperiale.

La conclusione dei lavori è prevista entro fine 2022 e l’area, ancora transennata e interdetta al pubblico, diventerà un’agorà interamente pedonale. A quasi due anni dall’apertura del cantiere, arrivano le prime lastre del nuovo rivestimento e gli interventi procederanno a step e i tratti riapriranno via via che i lavori termineranno ci ha confermato oggi il sindaco Ferrara il quale spiega che «Si comincerà a giorni e si proseguirà progressivamente in modo da restituire di volta in volta alla città le sezioni di piazza completate. La ditta sta procedendo alla realizzazione del massetto a partire da Palazzo d’Achille verso il tribunale. Finito il massetto della prima sezione il marmo sarà sistemato e la piazza riconsegnata alla città via via e finché il lavoro non sarà completato. Sarà una bellissima piazza, moderna e accogliente, di qualità. Il materiale per la pavimentazione è di pregio, la nuova architettura è sostenibile e punta a esaltare le presenze storiche e architettoniche. Un luogo capace di diventare un nuovo punto di riferimento per la città. Chieti ritroverà il suo salotto senza perdere la sua storia perché i ritrovamenti archeologici avranno una collocazione fisica e anche divulgativa, oltre che narrativa, in modo che chi frequenterà piazza San Giustino, conoscerà la sua storia e ciò che custodisce».

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Gigliola Edmondo: