Pescara: M5S, No tasse per il commercio accessibile

ORZINUOVI 26 Mag 2012 - problema dei gradini di accesso ai negozi,barriere architettoniche = barriere culturali performance pubblica orzinuovi 26 maggio 2012 ph. andrea campanelli fotogramma/brescia p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate - ORZINUOVI 2012-05-26 problema dei gradini di accesso ai negozi,barriere architettoniche = barriere culturali performance pubblica orzinuovi 26 maggio 2012 ph. andrea campanelli fotogramma/brescia Performance pubblica - fotografo: / FOTOGRAMMA BRESCIA

Pescara: M5S, No tasse per il commercio accessibile. L’appello alla luce di un odioso balzello scovato tra le pieghe del regolamento della Cosap del Comune di Pescara per quei commercianti che vogliono abbattere le barriere architettoniche.

Alla faccia dei proclami per la città ad uso e consumo di tutti, soprattutto per i disabili e della lotta senza frontiere ad ogni forma di barriera architettonica. Se un commerciante vuole realizzare all’ingresso del suo negozio uno scivolo o una semplice pedana per permettere a clienti in carrozzina di entrare nel negozio deve affrontare un iter tra istruttoria e spese varie che scoraggerebbe anche il più filantropico degli esercenti. I tecnici del Movimento 5 Stelle hanno fatto delle ricerche ed hanno scoperto che per una semplice pedana bisogna pagare una tassa di occupazione del suolo pubblico di circa 300 euro l’anno, a questa cifra vanno aggiunte altre 400 euro di spese d’istruttoria che vanno ripetute ogni tre anni, tutto questo per abbattere un paio di gradini:

“Chiederemo che venga modificato il regolamento – spiega Enrica Sabatini capogruppo M5S in Comune – e cercheremo in questa battaglia il sostegno di associazioni ma anche degli stessi commercianti che meriterebbero, al contrario, delle agevolazioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche, anche perchè rappresenterebbe per loro un’opportunità di crescita della loro attività. Ci chiediamo al contrario – prosegue la Sabatini – come mai ben tre assessori comunali, come quello alle politiche sociali, al commercio e alle finanze, non si siano mai accorti di una simile ingiustizia.”