Pescara: al via finalmente la demolizione al palazzo in Via d’Annunzio

Si sblocca dopo oltre dieci anni la vicenda del palazzo pericolante ai civici 259/261 di Via d’Annunzio a Pescara. Grazie ai fondi del terremoto e al “sisma-bonus” può partire demolizione e ricostruzione senza aggravi per i proprietari.

Palazzo ai civici 259 e 261 di Via Gabriele d’Annunzio a Pescara, uno dei tanti edifici costruiti tra gli anni ’60 e ’70 nel pieno dell’espansione urbanistica nel capoluogo adriatico, siamo negli anni d’oro del boom economico. Allora non si andava tanto per il sottile, un pò per le tecniche di costruzione a quel tempo note, un po’ per la forte domanda nel mercato edilizio, aprivano cantieri come funghi. Pochi avevano piena consapevolezza del fatto che, specie in quella zona di Pescara, il sottosuolo era particolarmente argilloso o peggio limaccioso. Eppure tutto bene per almeno 40 anni fino ai primi segni del tempo, poi il terremoto de L’Aquila nell’aprile del 2009, a distanza di oltre 100 chilometri dall’epicentro, in questo palazzo, zona Portanuova a Pescara, a due passi dalla caserma dei Vigili del Fuoco e dell’Università, è accaduto perfino che a qualche condomino restasse bloccata la porta d’ingresso. Da quel momento l’odissea per circa 40 tra proprietari ed affittuari, durata più di 10 anni fino a questi giorni per quello che si appresta ad essere il primo caso in Italia di palazzo che beneficia di contributi dallo Stato per la ricostruzione post sisma e contemporaneamente anche del Sisma Bonus inserito nell’ultimo decreto del Governo Conte e che a giorni, dopo il voto in Senato, dovrebbe essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e diventare legge.

Una vicenda lunga e complicata – ci spiega Giovanni Arienzo l’avvocato che insieme al collega Gianni Bucci ha curato gli interessi dei condomini – con gli uffici tecnici del Comune di Pescara che si sono messi un po’ di traverso costringendoci anche a ricorrere al Tribunale Amministrativo, poi finalmente, grazie ad opportune perizie, la definizione della vicenda: la scossa terribile di quella notte del 6 aprile di 11 anni fa ha danneggiato in maniera irreversibile alcune strutture portanti dell’edificio. Da qui la possibilità di accedere ai fondi per la ricostruzione post sisma, un sospiro di sollievo per i circa 40 condomini, molti dei quali stavano ancora pagando il mutuo e contestualmente, chi ha potuto, ha dovuto acquistare un altro immobile oppure andare in affitto.

I lavori affidati ad un’Ati composta dalla Barattelli Spa de l’Aquila e alla Mic del Gruppo Gravina. Già iniziate le operazioni di asportazione infissi, sgombero residui suppellettili ed asportazione amianto, tra un decina di giorni al via la demolizione vera e propria terminata la quale si procederà alla ricostruzione dell’edificio che per accedere ai fondi statali dovrà rispettare tutti i parametri antisismici e d’impatto energetico.

“Un tratto di Via d’Annunzio sarà chiuso al traffico per consentire in totale sicurezza l’attività di demolizione – ci spiega Fabio Di Giovanni della Mic – inoltre, grazie agli specialisti della Tecnolab, tramite dei sensori saremo in grado di fermarci all’istante qualora dovessero verificarsi dei movimenti anomali della struttura. Se tutto va bene agli inizia di settembre questo palazzo non ci sarà più e potremmo iniziare i lavori per le fondamenta del nuovo palazzo”.