Manoppello: padre Domenico, il servo di Dio che ha fatto conoscere al mondo il Volto Santo

Pellegrini, provenienti da tutto il mondo, hanno commemorato, ieri, domenica 22 settembre, nel santuario del “Volto Santo” di Manoppello, il servo di Dio, padre Domenico da Cese, a 41 anni dalla sua nascita in cielo.

Per molti era “Padre Domenico del Volto Santo”, per il suo instancabile ed appassionato impegno profuso nel far conoscere e venerare la straordinaria reliquia custodita da secoli e solo recentemente considerata nella sua autenticità.

La messa solenne, presieduta da padre Nicola Galasso, ministro provinciale dei frati cappuccini d’Abruzzo, è stata preceduta da un incontro, nella sala di “San Damiano”, nel corso del quale il rettore del santuario padre Carmine Cucinelli e il responsabile delle relazioni esterne del santuario e studioso abruzzese Antonio Bini , alla presenza di suor Petra-Maria Steiner, autrice della biografia illustrata che contiene importanti documenti su padre Domenico, e frate Vincenzo D’Elpidio, che fu suo amico e instancabile sostenitore della causa di beatificazione, hanno presentato, gli aggiornamenti sulla diffusione della figura e della vita del frate che faceva parte della comunità dei cappuccini di Manoppello. Emidio Petracca, era nato a Cese (frazione di Avezzano) il 27 marzo del 1905, da una famiglia contadina.

Numerosi devoti e figli spirituali del Servo di Dio hanno testimoniato fatti straordinari che hanno visto protagonista padre Domenico venuto a mancare 41 anni fa, il 17 settembre 1978, a Torino dove si era recato per l’ostensione della Sacra Sindone. Per l’occasione sono stati esposti il crocifisso e la corona del rosario che il frate indossava e che fanno parte delle preziose reliquie custodite nel santuario della località della Provincia di Pescara dove ogni anno si recano migliaia di pellegrini per pregare davanti alla Veronica, al Volto Santo di Gesù. Il 1° settembre del 2006 anche papa Benedetto XVI si era recato a Manoppello ed ha potuto vedere da vicino la straordinaria reliquia.

Nei documenti, curati dallo studioso abruzzese, il dottor Antonio Bini, che parlano della vita di padre Domenico, si legge che “Nel 2015 è stato avviato il processo di beatificazione, con il nulla-osta della Congregazione delle Cause dei Santi. Era spesso definito Padre Pio d’Abruzzo, per le affinità con padre Pio, oggi Santo, che aveva conosciuto nel 1940. In molti casi era lo stesso padre Pio a consigliare a diversi devoti che si recavano a San Giovanni Rotondo di risparmiare strada andando a visitare il cappuccino abruzzese, dicendo loro “E’ come me”.

Frate carismatico, attirava persone dall’Italia e dall’estero. Per loro era sempre disponibile. Aveva una parola per lenire sofferenze e aiutare tante persone a superare momenti difficili, leggendo nelle loro anime. Molte sono le testimonianze di fatti straordinari raccolte negli ultimi anni, rispetto alle quali padre Domenico invitava a tacere, preferendo che si parlasse esclusivamente del Volto Santo, precisando che queste vicende sarebbero emerse solo dopo la sua morte.

Sorprende che a distanza di anni il suo ricordo non si affievolisca ma addirittura cresca anche oltre i confini nazionali. E solo recentemente sono state ricostruiti alcuni periodi tra il 1941-1942 in cui padre Domenico fu cappellano militare durante la guerra nei Balcani, mentre non mancano devoti che si avvicinano alla devozione del Servo di Dio pur non avendolo conosciuto in vita.

Dopo l’edizione in lingua portoghese, del saggio, curato da padre Eugenio Di Gianberardino, uscito in Brasile, si segnala la biografia illustrata della vita di padre Domenico da Cese, scritta da Petra-Maria Steiner, edita prima in Germania e pubblicata nei mesi scorsi negli Stati Uniti, a cura della casa editrice Fraternity, di South Abington Township in Pennsylvania.  Ed è proprio quest’ultima edizione ad aver suscitato un rinnovato interesse intorno alla figura del Servo di Dio, con recensioni sui più diffusi media cattolici americani, poi ripresi da siti di vari paesi, da quelli sudamericani a quelli delle chiese asiatiche”.

Essenziali cenni biografici:

Padre Domenico da Cese, al secolo Emidio Petracca, nasce a Cese (frazione di Avezzano) il 27 marzo 1905, da una famiglia contadina. Persone semplici e laboriose, la cui vita era ispirata alla concezione cristiana della famiglia. Per ragioni economiche, il padre Giovanni fu costretto per alcuni anni ad emigrare in Argentina. Sin da ragazzo avverte il desiderio di diventare cappuccino. Una scelta contrastata dal padre. A 16 anni riesce a convincere il padre, che lo accompagnò al convento di Avezzano (3.11.1921). Dal 1925 al 1927 fu chiamato a prestare servizio di leva, proma a Firenze e poi a L’Aquila. L’11 ottobre 1931 fu ordinato sacerdote a Sulmona. Tornò a L’Aquila, dove fu cappellano all’ospedale dell’Aquila. Nel periodo 1940-41 fu chiamato a svolgere le funzioni di cappellano militare prima Trieste, nella Risiera di San Saba, adibita ad ospedale di guerra e quindi nell’area balcanica occupata dall’esercito italiano. Rientrato in Italia è assegnato a vari conventi abruzzesi: Avezzano, Luco dei Marsi, Trasacco, Campli, Caramanico: Nel 1964 visita per la prima volta il Santuario del Volto santo di Manoppello, dove fu trasferito nel 1966, distinguendosi nella divulgazione e devozione del Volto Santo, fino alla morte, a seguito di incidente stradale, avvenuto il 17 settembre 1978 a Torino – dove si era recato per l’Ostensione della Sindone.

Il dottor Bini ricorda, inoltre, che ” Il primo biografo di p. Domenico fu Bruno Sammaciccia, amico del Servo di Dio e assiduo frequentatore del Volto Santo. Nella prefazione del suo libro “Padre Domenico del Volto Santo, cappuccino, mistico, ispirato e taumaturgo” (1979) scrisse: “Padre Domenico era un vero paladino del Volto Santo di Manoppello, dedicandosi anima e corpo per la divulgazione di tale devozione, fino a farne l’unico vero scopo della sua vita»”

Arcivescovo di Lanciano-Ortona Emidio Cipollone (nativo di Cese, aveva  conosciuto da bambino p. Domenico. Messaggio firmato per il Convegno di Cese – 15.12.2013 (L’anziana madre, devota di p. Domenico, era presente all’incontro dello scorso anno).

“La capacità di prevedere il futuro, la bilocazione, le stimmate e quant’altro attribuibile a p. Domenico), potrebbero anche non appartenerci; ma la fedeltà alla vocazione, la costanza nella preghiera, l’essenzialità dello stile di vita, la disponibilità al sacrificio, la presenza continua davanti al Signore contemplandone il Volto, l’importanza e il valore che dava al sacramento della penitenza e dell’eucarestia, l’accoglienza delle persone e la vicinanza ai malati pur condita dalla rudezza del carattere, tutto questo ci riguarda e lo dobbiamo custodire e curare nella nostra vita”

Vescovo di Sora Luca Brandolini il 18.11.2006 scrive la Preghiera per la beatificazione di p. Domenico” “O Dio, glorifica nella Chiesa il suo servo padre Domenico da Cese, umile sacerdote cappuccino, al quale hai dato il privilegio di condividere anche visibilmente la passione di Gesù e il dono di saper leggere nell’intimo delle anime per alleviarne le pene e riconciliarle con te mediante il sacramento del perdono, nonché la capacità di riconoscere nei poveri e nei sofferenti lo stesso Santo Volto del tuo figlio diletto, la cui devozione egli ha promesso con tanto zelo, per sua intercessione ottieni anche a me l’umiltà del cuore e la semplicità dei piccoli a quali tu riveli i segreti del Regno, e nell’ora della prova donami la forza di vincere le seduzioni del male per meritar, al termine del terreno pellegrinaggio, di poter contemplare si Santo Volto di Gesù nella gloria del Paradiso”.

Vescovo di Isernia, Camillo Cibotti, 12 settembre 2019 “Conobbi p. Domenico da giovane seminarista andando a visitare ii Santuario del Volto Santo. Ricordo che p. Domenico disse che negli anni successivi alla sua morte il Volto Santo sarebbe stato conosciuto in tutto il mondo”.

Per incontrarlo e avere il conforto della sua parola si faceva la fila per ore.  Leggeva nelle menti delle persone. Chi andava a confessarsi era anticipato da p. Domenico. Rispetto a tanti fatti straordinari di cui fu protagonista raccomandava “Non dire a nessuno di queste cose prima che io sia morto”. Non desiderava che si parlasse di lui ma solo del Volto Santo”.

Alcuni momenti significativi:

Il 15 gennaio 1915 si salva miracolosamente dal terremoto della Marsica, in cui perdono la vita due sorelle. A Manoppello riconobbe nel Volto Santo l’uomo che lo salvò dalle macerie della chiesa di Cese.(testimonianze varie).

Nel novembre del 1940 soggiorna per alcuni giorni nel Convento di San Giovanni Rotondo realizzando il desiderio di conoscere e rimanere vicino a padre Pio. La sua vita divenne parallela a quella di P. Pio. Lo stesso P. Pio – secondo tante testimonianze – consigliava ad abruzzesi, umbri, laziali, di recarsi da p. Domenico evitando di fare tanta strada. Diceva “E’ come me”. A P. Pio sono anche legate due bilocazioni: quella di P. Pio davanti al Volto Santo all’alba dell’ultimo giorno della sua vita terrena e quella di p: Domenico ai funerali dello stesso P. Pio, visibile per alcuni secondi da un filmato dell’Istituto Luce (ma p. Domenico non si mosse da Manoppello come documentato da dichiarazioni giurate e testimonianze con firma autenticate). A p. Domenico si interessano molti devoti di P. Pio. Ma il fenomeno delle bilocazioni di p. Domenico è registrato anche in altre occasioni.

  • Il culto del Volto Santo e di p. Domenico a Ruvo di Puglia, Andria, ecc. Nel 1969, Amalia di Rella (1934-1998), molto malata, dopo vari ricoveri ospedalieri, viene accompagnata da alcuni parenti a Manoppello. Portata a braccio, incontra il Volto Santo e p. Domenico. Migliora visibilmente. Decide di diventare suora laica. Viene costituita l’Associazione del Volto Santo a Ruvo di Puglia. Nel 1986 verrà istituito l’ordine diocesano delle Discepole del Volto Santo. Il vescovo di Molfetta – don Tonino Bello – approvò il relativo statuto. Esemplare la devozione di tanti ruvesi e andriesi, con frequenti pellegrinaggi a Manoppello e a Cese, dove p. Domenico riposa nella cappella di famiglia (alla fine del 2017 è stato avviato l’iter per la traslazione dei resti mortali del Servo di Dio nella Basilica del Volto Santo, a seguito del consenso espresso dai nipoti)
  • In occasione del Congresso Eucaristico Nazionale di Pescara (settembre 1977), che vide la presenza di papa Paolo VI, molte furono le manifestazioni, le mostre e le pubblicazioni. Il Volto Santo era stato del tutto ignorato. P. Domenico decise di organizzare una mostra fotografica in un locale nei pressi del mercato centrale. Si iniziò a parlare del Volto Santo tra chi era giunto a Pescara da altre città italiane o dall’estero. L’anno successivo un articolo apparve sul settimanale GENTE, a firma di Renzo Allegri, il noto biografo di p. Pio. Articolo tradotto in tedesco e pubblicato su una rivista cattolica svizzera. Una copia arrivò nel convento di Sr. Blandina in Germania …
  • Da più di 30 anni fr. Vincenzo D’Elpidio, che fu legato a p. Domenica da lunga amicizia, è impegnato nella raccolta di testimonianze e documenti sul Servo di Dio, dando luogo a due pubblicazioni che hanno costituito la base per l’avvio del processo di beatificazione. Straordinario il suo ruolo nel tenere i collegamenti con una rete vastissima di persone residenti in Italia e all’estero, che continua a mantenere nonostante sia vicino ai 90 anni. In molti vedono in lui qualcosa di p. Domenico;.
  • Negli ultimi tre anni è stata avviata un’opera di ricognizione e archiviazione di documenti, articoli, scritti, immagini, testimonianze su p. Domenico ad opera di sr. Petra-Maria Steiner. Ricerche sulla presenza di p. Domenico nei Balcani e sulla diffusione della devozione da parte di pellegrini austriaci e tedeschi sono in corso ad opera di due studiosi, Dirk Weisbrod e René Udwari.

BIBLIOGRAFIA:

  • Dopo la prima biografia su p. Domenico, curata da Bruno Sammaciccia: Padre Domenico Cappuccino. Un grande spirito francescano, Tip. Giuseppe Fabiani, Pescara 1979. nel 1979, seguita da una seconda edizione pubblicata nel 1990, sempre per la tipografia Fabiani,  con il titolo: P. Domenico del Volto Santo, cappuccino, mistico, ispirato, taumaturgo, se  (con una seconda edizione nel 1990, come la prima fuori dal circuito editoriale), si registrano le seguenti pubblicazioni e numerosi articoli:
  1. Luigi Cozzi, Un fiore della Marsica, p. Domenico da Cese, pubblicazione promossa dai suoi figli spirituali, 2005;
  2. Mario Sgarbossa, P. Domenico da Cese e il mistreo del Volto Santo di Manoppello, Tipolitografia Trullo, Roma, 2006
  3. Eugenio Vittorio Di Giamberardino, Padre Domenico da Cese, edizioni Palumbi, Teramo, 2014 (il libro è stato poi edito in Brasile con il titolo Padre Domenico de Cese, Apostolo de Sagrada Face de Manoppello, ed. Ecclesiae, Campinas (Brasile), 2016)
  4. Petra-Maria Steiner, P. Domenico da Cese, scopritore e primo apostolo del Volto Santo. Una biografia illustrata, Vita Communis, Waiblingen (Germania), 2018. Dopo l’edizione tedesca e italiana il libro è stato recentemente pubblicato negli Stati Uniti dalla casa editrice Fraternity South Abington Township, Pennsylvania, 2019. L’edizione americana ha avuto un rilevante seguito di interesse con recensioni e articoli ripresi da vari siti di informazione di vari paesi.

Ma la figura di P. Domenico trova posto nei vari saggi sul Volto Santo curati da Paul Badde (con edizioni in vari paesi), Saverio Gaeta, sr. Blandina Paschalis Schlömer, Markus van den Hövel, ecc. e in tantissimi articoli pubblicati su riviste e siti di informazione italiani e stranieri, alimentando il flusso di comunicazione sul Volto Santo.

Pagina Facebook “Padre Domenico da Cese”, aperta da un devoto di Arezzo che da bambino fu benedetto da P. Domenico. Si avvale di varie collaborazioni

Speciale sull’evento nella rubrica “Il Fatto ”

Gigliola Edmondo: