Manoppello: degrado a “La Piana del Legname”

Manoppello: degrado a “La Piana del Legname”, nell’area pic nic nel cuore del Parco Nazionale della Maiella. Grido d’allarme dell’Ass. “Abruzzo Tourism”.

Nel Comune di Manoppello, sito fra il fiume Pescara e il massiccio della Maiella nord – occidentale, lungo la strada che dal Santuario del Volto Santo sale verso la Maiella, c’è l’area denominata Piana del Legname, sita a circa 700 metri di altezza. Qui, contornati dal panorama mozzafiato della Val Pescara che va dal Mare Adriatico alle Gole di Popoli, dove si toccano i piedi dei massicci del Gran Sasso e della Maiella, c’è quest’area che oggi è un grande prato contornato da  boschi che in passato erano utilizzati dagli abitanti della signoria feudale del Conte di Manoppello  per la legna, sia per il castello che per il borgo fortificato. Oggi, la Piana del Legname è un’ area picnic  attrezzata con panche, tavolini, fontane, idonea anche per accendere il fuoco e fare barbecue di braciole, salsicce o di arrosticini, dove trascorrere il proprio tempo in relax fra la natura. Da qui è possibile raggiungere, tra l’altro, i ruderi di Castel Menardo (XII sec), l’Abbazia di San Liberatore a Maiella nel Comune di Serramonacesca (Pe) e tramite dei sentieri sterrati la stazione sciistica di Passolanciano. Ma, a seguito del recente ponte del 1 Maggio, occasione per fare le prime scampagnate fuori porta, qualcuno ha pensato di trasformare l’area, in un bivacco, lasciando spazzatura post pic – nic nell’area che ora appare deturpata e degradata, come si evince dalla documentazione fotografica che abbiamo scattato quando siamo andati a fare una escursione nella zona, domenica 7 maggio 2017. Pertanto, l’Associazione ASVD “Abruzzo Tourism” chiede eventualmente per quanto di competenza al Comune di Manoppello, all’Ente Parco della Maiella, alla Provincia di Pescara e alla Regione Abruzzo che l’area della Piana del Legname, sita all’interno del territorio del Parco, venga pulita nel più breve tempo possibile, affinché possa tornare al suo splendore.

 

Luca Pompei: