L’Aquila: “Redde rationem”, controffensiva dei difensori

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Controffensiva degli avvocati difensori nel processo ‘Redde rationem’ sugli appalti del post-terremoto a L’Aquila.

Vanno al contrattacco gli avvocati difensori, sia degli indagati prosciolti sia degli imputati del processo che ha preso le mosse dall’inchiesta ‘Redde rationem’ sugli appalti del post-terremoto a L’Aquila. Interventi duri e inusuali che cadono dopo il proscioglimento in udienza preliminare degli imprenditori teramani Maurizio e Andrea Polisini dalle accuse di abuso d’ufficio e corruzione nell’ambito di un’indagine culminata con 5 arresti ai domiciliari e 20 indagati iniziali con ipotesi di reato, a vario titolo, di mazzette per affidare direttamente appalti di puntellamento di edifici danneggiati nel sisma del 2009, un affaire da complessivi 500 milioni di euro. A contestare il castello accusatorio dopo il verdetto di mercoledì scorso del gup Adolfo Di Zenzo sono sia il legale dei due Polisini, Gennaro Lettieri, del foro teramano, sia l’avvocato aquilano Maurizio Dionisio, che assiste Pierluigi Tancredi, ex assessore e consigliere comunale, imputato che a gennaio 2018 sarà alla sbarra, rinviato a giudizio assieme ad altre 8 persone.