Giornata della Memoria: medaglie d’onore a Barbuzzi, Aggi e Latina

In occasione della Giornata della Memoria, in Prefettura a Chieti consegnate le medaglie d’onore alla memoria di tre militari che erano stati in campi di internamento in Germania. Al Tg8 il racconto e la commozione dei familiari

“Siamo uomini, apparteniamo alla stessa famiglia umana a cui appartennero i nostri carnefici” – scriveva Primo Levi, scrittore e superstite dell’Olocausto, dimostrando quali “insospettate riserve di ferocia e di pazzia giacciano latenti nell’uomo dopo millenni di vita civile”. Chi quella ferocia e pazzia l’ha vissuta sulla propria pelle, nei campi di internamento, però, non ha odiato i suoi carnefici, anzi, ha esortato i propri figli a coltivare l’amore verso il prossimo come emerge dal racconto di Mariella Barbuzzi, figlia di Antonio Barbuzzi, internato in Germania dal 1943 al 1945. E’ stata lei a ritirare la medaglia d’onore conferita al padre insieme a Vita Latina e Giuseppe Aggi, figlia e nipote di Cosimo Latina ed Eugenio Aggi, anche loro militari internati dal 1943 al 45 periodo in Germania.

A consegnare i riconoscimenti, con il prefetto Mario Della Cioppa, i sindaci di Chieti e Fossacesia Diego Ferrara ed Enrico Di Giuseppantonio.

Le medaglie d’onore alla memoria, come previsto dalla legge numero 296 del 27 dicembre del 2006, vengono conferite a cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia della guerra e ai familiari dei deceduti.

“Quel sacrificio sia monito per tutti affinchè quelle atrocità non si ripetano mai più”: è stato questo il messaggio più volte ripetuto durante la cerimonia odierna, alla quale hanno partecipato anche rappresentanti delle forze dell’ordine e l’arcivescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte.

Il prefetto Della Cioppa detto che “Nel giorno in cui si ricorda l’abbattimento dei cancelli del lager di Auschwitz, la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia e la morte, vengono ricordati anche tutti coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti allo sterminio, e hanno salvato vite umane, rischiando la propria, e protetto i perseguitati. Ogni 27 gennaio si cerca di riempire di contenuti e a non essere distratti e
quest’anno la Giornata della Memoria ha un significato più profondo per gli atteggiamenti di antisemitismo ai quali stiamo assistendo e un monito, in tale senso, arriva anche da presidente della Repubblica Sergio Mattarella”.

L’arcivescovo Bruno Forte ha citato la testimonianza di Liliana Segre, che ha scelto di non rispondere all’odio con l’odio e ha ricordato
quanto sta avvenendo in Terra Santa. Fatti che “Ci devono stimolare a operare per la pace”.

Nel suo intervento il sindaco Diego Ferrara ha detto di avere l’impressione, da che ciò che sta accadendo nel mondo che si sia persa la memoria e si corra verso l’oblio. – Sono nato nel dopoguerra e ricordo i racconti di mio nonno e di mio padre e le paure e gli orrori che hanno vissuto in quegli anni – ha sottolineato Ferrara. Confido nei giovani perché sono loro la nostra speranza per un futuro di pace”.

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