Giornata della memoria delle vittime delle mafie: Costanza al Premio Borsellino

In occasione della Giornata della memoria delle vittime delle mafie, Giuseppe Costanza torna al Premio Borsellino e, in diretta su Rete8, ricorda che il giudice fu l’unico ad andarlo a trovare in ospedale

All’auditorium “Ennio Flaiano” di Pescara l’autista del giudice Giovanni Falcone, l’unico sopravvissuto alla strage di Capaci del 23 maggio del 1992, è stato protagonista dell’incontro organizzato nell’ambito del Premio che porta il nome del giudice Paolo Borsellino, caro amico di Falcone.

Giuseppe Costanza ha ricordato che solo per una casualità è sopravvissuto e ha detto che solo Borsellino tra i magistrati andò a trovarlo quando fu ricoverato in ospedale. «Mi sono sentito solo in seguito, abbandonato anche dallo Stato, la mafia ha abbassato la testa, oggi, ma la potrebbe rialzare, quindi, attenzione».

All’evento odierno sono stati invitati a partecipare il prefetto di Pescara Giancarlo Di Vincenzo, il presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo Lorenzo Sospiri, il sindaco di Pescara Carlo Masci , il magistrato della Anm Abruzzo Barbara Del Bono, il questore di Pescara Luigi LiguoriDaniela Puglisi dell’Ufficio scolastico regionale, il comandante provinciale dei Carabinieri Riccardo Barbera e il comandante del gruppo Guardia di Finanza di Pescara Catello Esposito. L’evento è presentato dai testimoni del premio Francesca Martinelli e Graziano Fabrizi (nella foto in basso con Giuseppe Costanza).

Il Premio nazionale “Paolo Borsellino” in una nota ricorda che «Il 1° marzo 2017, con voto unanime lo Stato Italiano ha approvato la legge che istituisce la “Giornata della Memoria in ricordo delle vittime delle mafie”, per assicurare la stessa dignità alla memoria di tutte le vittime e ricordarle indistintamente in un grande abbraccio, costruire una memoria comune partendo dalle persone, dai loro nomi e cognomi, dalle storie delle vittime delle stragi, del terrorismo e del dovere, da chi ha combattuto le mafie a viso scoperto e non si è fatto intimidire dalle minacce e dai ricatti. Perché tra le vittime non ci sono solo persone che tutti ricordano come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ma, soprattutto, più di 1000 persone comuni, poliziotti, carabinieri, giornalisti, imprenditori, sacerdoti».

Sempre in tema di legalità questa mattina a L’Aquila è stato consegnato l’olio della Memoria di Capaci alle tre diocesi provinciali. Clicca qui:L’Aquila: “L’olio di Capaci” consegnato alle tre diocesi