Depuratore San Martino di Chieti, Wwf: “Ancora cattivi odori”

Dopo le nuove segnalazioni sui persistenti cattivi odori provenienti dal depuratore di San Martino di Chieti il WWF chiede che il sindaco Diego Pietro Ferrara intervenga insieme ad ASL e ARTA.

L’associazione ambientalista torna a denunciare la situazione ed evidenzia che i cattivi odori “appestano l’aria rendendola pressoché irrespirabile” per chi vive o si trova a passare nei pressi del depuratore di San Martino. Il Wwf parla di “odori estremamente fastidiosi un po’ ovunque nella vallata e segnatamente nell’abitato di Chieti Scalo”.

La presidente del WWF Chieti-Pescara Nicoletta Di Francesco afferma: «Le prime segnalazioni ufficiali alle autorità risalgono almeno al 2015 e da allora si sono periodicamente ripetute.

Nelle ultime settimane decine di cittadini si sono nuovamente rivolti alla nostra associazione perché le puzze (definirli “cattivi odori” è insufficiente) sono tornate a farsi sentire con insistenza mettendo in difficoltà soprattutto chi abita in quella zona e chi è costretto a restarci per molte ore al giorno per questioni di lavoro: nelle segnalazioni arrivate al WWF si racconta di “aria irrespirabile, nauseante” che “a tratti crea anche bruciori alle vie respiratorie” e di “situazione veramente raccapricciante”.

Chiediamo al sindaco di intervenire sul posto coinvolgendo la Asl e l’ARTA. Al di là delle nostre ripetute segnalazioni agli inquirenti, che hanno comportato negli anni varie inchieste sulla gestione dell’impianto, c’è un problema di fondo che non è stato mai risolto ed è quello relativo al buon funzionamento del depuratore stesso che dev’essere garantito evitando a ogni costo eventuali sversamenti di sostanze nel fiume e presenza di pessimi odori nell’aria».

Intanto il WWF e i residenti hanno incontrato il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, il quale ha annunciato che si rivolgerà all’ARTA, alla Asl e farà anche una nota alla Procura della Repubblica. Non solo in quella zona anche in altre dove i residenti hanno segnalato cattivi odori. Sono stati effettuati dei sopralluoghi e, dice il sindaco, grazie alla collaborazione col WWF e le altre parti in casi si farà in modo di trovare una soluzione a questa problematica.

L’Amministrazione comunale investirà l’ARTA anche del monitoraggio della situazione sollevata dai residenti della zona di San Martino per i cattivi odori provenienti dall’impianto di depurazione.

 Il sindaco Ferrara e l’assessore Chiara Zappalorto affermano che “L’Amministrazione contatterà l’Arta anche per la situazione del depuratore di San Martino. Prenderemo contatti a breve, dovendo fare il punto su una serie di situazioni da monitorare in città, l’ultima quella di via Custoza, aggiungeremo anche questa, al fine di effettuare un controllo sulle emissioni e attivare soluzioni, se possibile. Vogliamo sottolineare che sin dal primo giorno questa Amministrazione è sempre attenta alle istanze che arrivano dalla popolazione, soprattutto quando a sollevarle sono i cittadini, direttamente o attraverso associazioni come il WWF, di cui conosciamo serietà e impegno e in particolar modo in questi ultimi mesi ci siamo concentrati sul fronte ambientale, perché nel raggio di pochi chilometri sono diverse le situazioni da vagliare.
Per la zona di San Martino, in questo momento siamo nella condizione di dover gestire due problemi seppur di diversa natura, comunque di uguale impatto, sul fronte inquinamento olfattivo e acustico, faremo tutto quello che investe le competenze comunali, attivando gli enti referenti sulla tutela ambientale quali Arta, il Dipartimento di prevenzione della Asl, il Consorzio e la Procura al fine di unire le competenze e anche le energie indispensabili a monitorare, affrontare e, ove possibile, risolvere situazioni di acclarato inquinamento ambientale. In un secondo momento coinvolgeremo anche l’Anas per quanto attiene l’incidenza dell’asse attrezzato sulle zone residenziali da cui sono partite istanze, per arrivare a un Tavolo con tutti i soggetti capaci di dare risposte e soluzione sui vari fronti cittadini interessati dalla convivenza fra realtà produttive e ambiente. La nostra rotta è la sostenibilità che dovrà essere la chiave di volta della rinascita dei luoghi che scontano le ipoteche maggiori”.

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