Denuncia l’ex marito che la faceva prostituire sulla Bonifica del Tronto

L’ex marito la costringeva a prostituirsi sulla Bonifica del Tronto ma lei lo ha denunciato ed ha lasciato l’Italia. Il suo racconto in tribunale a Teramo.

Vuole lasciarsi alle spalle la terribile esperienza che ha vissuto ed ottenere giustizia la donna albanese che ha denunciato l’ex marito e connazionale che la costringeva a prostituirsi sulla Bonifica del Tronto. L’uomo la minacciava e picchiava e la donna, ha riferito in aula in tribunale a Teramo, temeva per la sua famiglia che vive in Albania. Lei adesso vive in Inghilterra e l’ex marito è imputato per maltrattamenti, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Le angherie sono andate avanti per mesi fino a quando, la vittima, aiutata da un amico, ha trovato il coraggio di denunciare. Lei aveva anche tentato il suicidio e l’uomo  l’aveva portata in ospedale e, dopo qualche giorno aveva firmato per farla uscire anche contro il parere dei medici perchè- racconta la donna-  voleva sempre i soldi e la costringeva a trenta incontri al giorno con i clienti che fruttavano tra novecento e mille euro.  All’inizio lei faceva le pulizie nelle abitazioni ma non guadagnava abbastanza secondo l’ex marito che a suon di botte le ha trovato un “lavoro” molto più redditizio.

 

Gigliola Edmondo:

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  • A prescindere dai riti voodoo, in ambito di prostituzione tra soggetti maggiorenni, mi domando il motivo per il quale a cadere vittime della tratta di persone a sfondo sessuale debbano essere sempre le donne straniere, mentre quelle italiane ne debbano essere quasi esenti, sia in Italia, sia all’estero ed il motivo per il quale i marciapiedi del sesso a pagamento si svuotano durante le vacanze natalizie e pasquali ed ad una certa tarda ora di notte, per non dire di osservare le stesse professioniste con uno smartphone in mano ed anche un’autovettura a disposizione. La risposta a tutto questo è quella che la schiavitù del sesso a pagamento non è molto diffusa.