Covid Abruzzo, Verì: “Nuovi modelli organizzativi per gestire i positivi e gli altri pazienti”

Uniformare le procedure di presa in carico e assistenza dei casi positivi al Covid a livello ospedaliero e soprattutto territoriale abruzzese: il tema è stato al centro della riunione convocata dall’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì con i rappresentanti delle Asl e il referente regionale per le maxi-emergenze sanitarie Franco Marinangeli.

L’incontro si è svolto nella sede dell’assessorato regionale alla sanità a Pescara ed è stato finalizzato a fare il punto sulla necessaria unificazione delle procedure di presa in carico e assistenza dei positivi al virus, alla luce dell’importante incremento di contagi che si registra ormai da diverse settimane.

L’assessore Nicoletta Verì ha detto che <La riorganizzazione dell’assistenza ospedaliera si avvarrà di percorsi dedicati ai positivi che accedono in ospedale per altre patologie, mentre l’istituzione di un numero di telefono unico in ciascuna Asl, operativo 24 ore e dedicato ai medici di medicina generale servirà ad attivare tempestivamente le cure dei pazienti più gravi.
La riunione di questa mattina è stata convocata per fare il punto sulla necessaria unificazione delle procedure di presa in carico e assistenza dei numerosi casi positivi al Covid che si registrano ormai da diverse settimane. Ieri c’è stata una nuova circolare ministeriale e ancora prima era intervenuta l’Agenzia Sanitaria con delle precise linee guida alle Asl.
L’obiettivo prioritario della nostra iniziativa si concentra sia sull’ambito ospedaliero, con l’eventuale rimodulazione dei posti letto di area medica e di terapia intensiva (come abbiamo fatto nelle altre fasi della pandemia) e l’istituzione di aree grigie per la gestione dei pazienti ricoverati per altre patologie, ma risultate positive al Covid. È fondamentale, infatti, adottare soluzioni che garantiscano l’attività chirurgica, anche quella in elezione. Parallelamente procederemo ad un nuovo modello di assistenza territoriale, indispensabile per evitare accessi impropri ai pronto soccorso degli ospedali, ricoveri non necessari e garantire le cure domiciliari ai pazienti asintomatici e con sintomi lievi. Sarà istituito un numero unico in ciascuna Asl, attiva 24 ore, a disposizione dei medici di medicina generale e contattabile solo da loro.
A questo numero risponderà un medico, che fornirà la necessaria consulenza e attiverà un percorso assistenziale ambulatoriale in strutture territoriali delle Asl (in cui opereranno i medici ex Usca che hanno scelto di continuare l’attività) e in cui il paziente positivo eseguirà gli esami principali: ecografia polmonare, visita pneumologica, esami del sangue e dove sarà possibile eseguire anche le terapie con gli antivirali. Sono previsti anche team mobili per assicurare le visite domiciliari ai non deambulanti. Al termine di questo percorso si deciderà se il paziente debba essere ricoverato oppure dovrà essere rimandato al proprio domicilio, dove sarà seguito dal proprio medico di famiglia>.

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