Covid Abruzzo, Stuppia: “Variante inglese più contagiosa ma meno aggressiva”

Il direttore del laboratorio Covid dell’Università d’Annunzio di Chieti, Liborio Stuppia, ha fatto il punto sulla variante inglese del virus, scoperta poco più di un mese fa anche in Abruzzo. “Mutazione più contagiosa ma meno aggressiva”, così si è espresso il professore.

Nelle ultime settimane istituti sanitari e centri di ricerca si sono messi al lavoro per studiare alcune varianti del Covid, che potrebbero influire sull’andamento del contagio. Il primo caso in Abruzzo compatibile con la cosiddetta “variante inglese”, risale a poco più un mese fa. Queste mutazioni vengono analizzate presso il laboratorio di genetica molecolare dell’Università d’Annunzio (l’altro accreditato si trova a Teramo presso lo Zooprofilattico). Ne abbiamo parlato con il professor Liborio Stuppia, direttore del laboratorio Covid dell’Università teatina.

“La variante inglese è solo una di queste varianti – precisa Stuppia -. Noi abbiamo iniziato ad analizzare tutti quei campioni che davano il sospetto che ci fosse la presenza di una variante, ed in effetti abbiamo trovato in alcuni proprio la variante inglese ben conosciuta, mentre in altri casi abbiamo visto nuove varianti. Studiarle serve per perfezionare i vaccini.

La variante inglese è definita come più contagiosa, non necessariamente più pericolosa. Ossia c’è un meccanismo di virus che è importante, nel senso che il virus progressivamente che si adatta aumentando la capacità infettiva e riducendo quella patologica. In altre parole, al virus non conviene che il suo ospite muoia. per cui queste varianti devono essere studiate con molta attenzione.

I vaccini sono efficaci contro le mutazioni? Il Pfizer rispetto alla variante inglese pare che non dia problemi, rispetto alle altre varianti che stiamo trovando, non si sa ancora”.

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