Coronavirus: uno spray al posto delle mascherine per tornare alla normalità

Parte da un medico ed un avvocato di Pescara l’idea di avviare anche in Italia la sperimentazione di un particolare acido ipocloroso bivalente come barriera da batteri e virus, in alternativa ai Dpi, per tornare presto alla vita di sempre.

Già in uso in diversi paesi al Mondo, negli Stati Uniti e soprattutto in Spagna la sperimentazione è già avviata. In Italia sarebbe sufficiente l’attestazione da parte di un Istituto accreditato per autorizzare l’ingresso nel mercato. Nessuna pozione magica, ma un normalissimo igienizzante, certamente, però, più efficace dei comuni igienizzanti in circolazione. La base è l’acido ipocloroso, già presente nel nostro organismo, utilizzato per igienizzare l’ambiente, trasformato da un noto laboratorio del Centro America in una formula particolare e innocua per l’uso sul corpo umano, ma soprattutto efficace per un tempo  abbastanza lungo da limitare le restrizioni di distanziamento sociale e dunque in grado non solo di rappresentare un’alternativa ai dispositivi di protezione individuale, ma  di consentire un ritorno rapido alla vita normale, e alla ripresa immediata delle attività produttive. La scoperta quasi casuale da parte di un noto medico pescarese, il dentista Marcello Berghella il quale ha da subito interessato il suo legale Giovanni Mangia per intraprendere un percorso corretto e sensibilizzare autorità scientifiche e politiche:

“La particolarità di questo prodotto sta nella sua bivalenza – spiega Berghella mentre utilizza lo spray sulla sua bocca, sul naso e negli occhi – ovvero non è in alcun modo nocivo per il corpo umano. Si tratta di certificare scientificamente la sua efficacia nel tempo che in teoria non dovrebbe essere inferiore alle 5 ore e non superiore alle 8. Questo significa che basterebbe uno spray per dotarci di una sorta di “scudo” che ci tiene a riparo da virus e batteri e tornare così alla vita di tutti i giorni.”

Una barriera, dunque, e non un vaccino, tengono a precisare Berghella e Mangia:

“Sul vaccino stanno lavorando illustri scienziati e speriamo giungano al più presto alla formula giusta – precisa ancora Berghella – ma l’utilizzo di questo prodotto ci consentirebbe di attendere questo fatidico momento senza dover rinunciare non solo alla nostra vita di sempre, ma anche al nostro lavoro.”

All’avvocato Giovanni Mangia il compito di seguire il percorso più adeguato per introdurre questo particolare acido ipocloroso in Italia:

“Ho già preso una serie di contatti con laboratori chimici, ma anche università, sarebbe ad esempio particolarmente prestigioso l’interessamento della  nostra Università “d’Annunzio”, e parallelamente è già partita la procedura nei confronti del Ministero, ma in particolare mi rivolgo anche alle Istituzioni locali, affinché prendano seriamente in esame questa possibilità. Ricordo anche che, secondo una disposizione dell’allora ministro alla Salute Lorenzin, potrebbe essere sufficiente la discrezionalità dei singoli medici, lì dove lo ritenessero opportuno, richiederne l’importazione.”

Il Servizio del Tg8:

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Luca Pompei: