Coronavirus Abruzzo: “Noi dializzati senza tutele”

La denuncia dell’Aned (Associazione Nazionale Emodializzati) Abruzzo e Molise sulle condizioni in cui, nell’emergenza sanitaria, molti pazienti sono costretti a sottoporsi alle consuete sedute di dialisi.

Marina Stoppani, segretario Aned Abruzzo e Molise, lancia l’allarme riguardo alla  situazione in cui, specie in un momento di totale emergenza sanitaria come quella che stiamo vivendo, molti pazienti abruzzesi sono costretti ad effettuare le consuete sedute di dialisi:

“In molti reparti dobbiamo fare i conti con la carenza di  dispositivi, addirittura mi raccontano di mascherine arrangiate con calzari e mancanza di cerotti per le fistole. Inutile ricordare che siamo soggetti particolarmente a rischio e che molti di noi, in questo periodo, si sono anche ammalati. Capisco l’emergenza, ma a maggior ragione abbiamo bisogno di tutele.”

C’è poi il tema dei centri privati di dialisi:

“Un tema sul quale Aned si batte da tempo ed in special modo   in questo periodo in cui la maggior parte di questi centri non assicura alcun tipo di tutela per i pazienti, per non parlare della carenza di organico. Ci sono centri dialisi pubblici sottoutilizzati eppure s’insiste con questi laboratori. Considerando che l’intero supporto sanitario, visite, esami strumentali e perfino ricoveri in caso di malori, si concentrano sui presidi pubblici, ci chiediamo a cosa servono questi centri.”

Cosa chiedete alla Regione?

“Ho avuto un primo e cordiale colloquio con l’assessore regionale alla salute Nicoletta Verì poco prima che esplodesse l’emergenza, mi aveva assicurato il suo impegno per affrontare la questione, poi la situazione, come sapete, è degenerata. Io credo sia necessario istituire un tavolo tecnico per affrontare il problema, il nostro suggerimento è quello di dirottare preziose risorse per la convenzione di taluni centri privati di dialisi, verso il rafforzamento dei reparti pubblici .”

Il Servizio del Tg8:

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