Coronavirus Abruzzo a Giulianova, l’appello di una senzatetto

La situazione legata al Coronavirus in Abruzzo aggrava le condizioni delle fasce più deboli. A Giulianova per la signora Patrizia un’emergenza nell’emergenza.

Una situazione molto delicata, visto che ad oggi non riesce a trovare soluzione alla sua condizione abitativa e da tempo è costretta a vivere in albergo. Questo perché non avendo un lavoro fisso, e dunque garanzie, sta riscontrando grandi difficoltà a trovare casa, una ricerca complicata dall’emergenza Coronavirus. Di seguito il testo della mail inviata alla redazione dalla signora Patrizia:

“Buongiorno, mi chiamo Patrizia ho 46 anni e sono residente nella cittadina di Giulianova (Teramo).
Purtroppo vivo da tre anni in un albergo in quanto, essendo disoccupata da diversi anni e non avendo avuto la possibilità di dare garanzie tramite un regolare contratto di lavoro a degli eventuali proprietari di casa, l’unica soluzione per non rimanere per strada è stata quella di trovare una stanza in un albergo. Sono beneficiaria del reddito di cittadinanza per un importo di euro 350, non sufficienti per coprire neanche il costo mensile per il mio soggiorno alberghiero, ma per fortuna sono riuscita sempre a coprire queste mie spese. Dall’entrata in vigore del decreto governativo dovuto alla pandemia, questo albergo mi ha comunicato la chiusura della propria attività, dandomi dei giorni utili a trovare una soluzione abitativa. Ho contattato tanti proprietari di immobili che però, non avendo le solite garanzie da parte mia in quanto disoccupata, non mi hanno concesso la stipula di un contratto di affitto. Dopo tanto impegno nella ricerca di una casa senza un risultato positivo, mi sono rivolta ai servizi sociali ed ho avuto anche contatti telefonici con vicesindaco e sindaco. Alla loro proposta di entrare, solo per un mese, in una pensione dove chiaramente i clienti si alternano con frequenza variabile, ho avuto i miei timori di correre il rischio di essere contagiata. Per questo motivo e sapendo che dopo un mese il mio problema si sarebbe ripresentato, ho rinunciato a questa proposta.
Sindaco e vicesindaco di fronte a questo rifiuto mi hanno mortificata ed umiliata con parole dure ed offensive, oltre a sottolineare il fatto che non avevano tempo da perdere con me.
La mia situazione è peggiorata… sono rimasta ancora in questo albergo dove i proprietari oltre a non offrirmi più i pasti e il necessario per la pulizia della stanza, hanno volutamente staccato la caldaia impedendomi l’uso dell’acqua calda. Ho pagato regolarmente il mio soggiorno, ma vivo in condizioni di scarsa igiene e sono costretta a procurarmi pasti in scatola per il mio sostentamento alimentare. I miei appelli alla radio locale e ad altre canali di comunicazione non sono stati presi in considerazione. Ho bisogno di poter fare il mio appello di aiuto, per questo vi scrivo. Spero che almeno voi, dopo aver letto questo messaggio, possiate comprendere e mettervi a disposizione per lanciare il mio appello. Con fiducia, i mie cordiali saluti. Patrizia”.

 

SULLA VICENDA RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA NOTA DEL COMUNE DI GIULIANOVA:

in relazione al servizio andato in onda in data odierna, riguardante l’appello della signora Patrizia, ci preme sottolineare che il Comune di Giulianova ha già preso in carico la sua situazione dai primi giorni del mese di marzo.

Le abbiamo proposto due possibili soluzioni; la prima era la sistemazione in altro albergo del centro città, dove attualmente sono ospitate altre persone, facendoci carico del pagamento della stanza attraverso l’Unione dei Comuni, ma la signora ha rifiutato affermando che non poteva accettare perché c’erano altri clienti. La seconda soluzione era quella di ospitarla all’interno di un appartamento di proprietà di un privato, che si è reso disponibile, accollandoci anche qui una parte dell’affitto, sempre per il tramite dell’Unione dei Comuni. Anche in questo caso la signora Patrizia ha mostrato il suo diniego, sostenendo che la casa in questione si trovasse in una zona ritenuta da lei problematica. Per quanto riguarda poi la possibilità di avere sostegno alimentare, l’avevamo indirizzata alla Caritas per avere il pasto d’asporto, ma anche in questo caso, abbiamo ricevuto una risposta negativa.
Siamo certi di aver fatto davvero tutto quanto era nostro dovere e nelle nostre possibilità per fornire un aiuto concreto alla signora, offrendole delle valide soluzioni abitative, per affrontare la situazione di emergenza in modo assolutamente dignitoso.

Grazie e buon lavoro.

Lidia Albani
Vice Sindaco Comune di Giulianova

 

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