Cgil Abruzzo e Molise: Carmine Ranieri è il nuovo segretario

E’ Carmine Ranieri il nuovo segretario generale della Cgil Abruzzo Molise eletto oggi, 23 novembre, al termine del congresso che ha sancito l’accorpamento della Cgil delle due regioni.

L’elezione è avvenuta in serata a Montesilvano dove il 99,10% dei voti del direttivo regionale ha sancito che a guidare la neo nata segreteria generale interregionale della Cgil sarà Carmine Ranieri.

Ranieri , ha origini aquilane, ha 45 anni ed è padre di due bambine. Ha conseguito la laurea in Economia all’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti Pescara ed è iscritto alla Cgil dal 1999.

Ranieri ha guidato la Fp (la categoria che rappresenta i lavoratori del pubblico impiego e della sanità) nelle province dell’Aquila e Pescara e successivamente è stato segretario generale dell’Abruzzo. Negli ultimi tre anni ha fatto parte della segretaria regionale abruzzese, guidata fino ad oggi dal segretario generale uscente Sandro del Fattore, il cui mandato si è concluso dopo tre anni.

Ranieri ha annunciato che “Domani sarò con i lavoratori della Ball, a San Martino sulla Marrucina, azienda che ha deciso di delocalizzare la produzione e che, anche se non è in crisi, ha deciso di licenziare tutti i lavoratori. Primo punto del mio impegno è quello sulle vertenze occupazionali: bisogna scongiurare i licenziamenti, stare dietro alle emergenze e chiedere con forza al Governo nazionale di estendere lo strumento degli ammortizzatori sociali.

Oltre alle emergenze fondamentali sono il lavoro e l’occupazione: Abruzzo e Molise possono attrarre investimenti, ma per farlo è importante che ci sia un’iniezione di investimenti pubblici. Si deve poi lavorare sulla Carta di Pescara, perché il know how delle grandi aziende possa essere trasferito alle micro e piccole imprese. Servono investimenti in infrastrutture, trasporti, strade, scuole e anche nella ricerca. Abruzzo e Molise hanno un forte insediamento di multinazionali, che però tendono a delocalizzare più di quanto accade in altre regioni; questo perché il territorio non è attrattivo in termini di infrastrutture materiali e immateriali.

Lavorando sulle infrastrutture, tra l’altro, si crea occupazione. Dobbiamo anche parametrare la Zes  considerando che si è perso molto tempo: noi vogliamo che venga parametrata collegando le aree interne con quelle costiere e con i porti di Vasto e Ortona Abruzzo e Molise sono due regioni baricentriche rispetto a uno dei corridoi che l’Ue vorrà costruire nei prossimi anni, cioè quello che va dalla Spagna ai Balcani. In questo modo le due regioni diventerebbero centro dei traffici commerciali, punto di attrattività per le imprese.

Tra le priorità vi sono poi la necessità di far ripartire la ricostruzione delle aree colpite dal terremoto e contrastare lo spopolamento delle aree interne con degli strumenti dedicati. Importante, in tal senso, il trasporto pubblico locale: la Regione deve definire i servizi minimi, oltre a dover risolvere la questione dei tagli delle corse

Per quanto riguarda sanità e ospedali in Abruzzo è da 20 anni che si fa una politica dei ‘due tempi, prima i tagli e poi gli investimenti, con il piccolo particolare che i tagli arrivano ad ogni legislatura e gli investimenti non si fanno mai. Bisogna investire sulla sanità territoriale. Inoltre non si è mai fatta una vera integrazione socio sanitaria, abbiamo un sistema dove il sociale e il sanitario dialogano poco. Sono stati fatti importanti piani di integrazione, ma è rimasto tutto sulla carta e, quindi c’è molto da lavorare”.