Autostrade: la Strada dei Parchi chiede al MIT l’accesso agli atti

La Strada dei Parchi chiede al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti  di accedere agli atti per individuare in quali uffici siano fermi i documenti, i progetti e le prove tecniche inviate nelle settimane scorse al Ministero stesso dal concessionario.

La società Strada dei Parchi, concessionaria dell’Autostrada A24-A25, chiede di vedere gli atti per individuare in quale ufficio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) siano fermi i documenti, i progetti e le prove tecniche inviate dal concessionario, a seguito della richiesta degli uffici, per effettuare le prove di carico sui viadotti, così come previsto dalle nuove norme tecniche del 2018. La concessionaria dell’Autostrada A24-A25 chiede se queste analisi non siano state sottoposte all’attenzione del Ministro Toninelli e nel caso il motivo della mancata visione di tali documenti, prima di adottare qualsiasi provvedimento per le infrastrutture A24-a25 . Strada dei Parchi ribadisce, alla luce dei controlli effettuati, che le strutture dell’Autostrada A24-A25 sono sicure. Stando a quanto detto dalla stessa società i progetti definitivi, dettagliati e corredati di tutte le verifiche e i risultati delle prove di laboratorio, sono stati inviati al Ministero già dal settembre 2017. Da aprile 2018, dopo l’analisi e l’approvazione del Provveditorato alle opere pubbliche, i progetti sono fermi in qualche scrivania del ministero aspettando il via libera ai lavori. Da settembre scorso la concessionaria, scrive la stessa in una nota, ha provveduto, come da richiesta del Ministero, a rifare tutti i calcoli e le prove di staticità dei viadotti, utilizzando i parametri introdotti dalle normative tecniche del 2018 e successivamente siano stati mandati al Ministero tra settembre e i primi di ottobre. La Strada dei Parchi continua dicendo che, secondo loro, proprio tali prove sulla sicurezza più recenti non siano state considerate per valutare la situazione, ciò avrebbe permesso di non creare allarmismi. In questi anni, spiegano ancora, non è mai stato ascoltato il tentativo di Strada dei Parchi per la messa in sicurezza anti-sismica, necessaria dopo il terremoto del 2009. Infine nella stessa nota concludono:

“Nonostante che, a distanza di mesi dall’approvazione dei progetti e ormai a settimane dagli annunci circa i provvedimenti contenuti nel decreto Genova, non si registrino passi in avanti concreti riguardo al rilascio dei decreti da parte del MIT, per lealtà verso i viaggiatori e senso di responsabilità, SdP ha predisposto e avviato i cantieri sotto i viadotti, e in particolare su quelli che si trovano nelle aree a più elevato rischio sismico, a cominciare da Bussi e la Valle Peligna.”

 

Chiara Bonatti: