Anziani raggirati a Fontecchio: pm chiude le indagini

Il pm D’Avolio chiude le indagini a carico degli ex gestori e di un addetto della casa di riposo di Fontecchio accusati di un raggiro per due milioni.

 

Il pm Roberta D’Avolio ha chiuso le indagini nei confronti degli ex gestori della casa di riposo di Fontecchio i quali si sarebbero fatti intestare ingenti somme dagli anziani ospiti della struttura, fino ad accumulare un patrimonio di almeno due milioni e li avevano reinvestiti. La vicenda vede coinvolti i coniugi Piero Melonio, sessantaseienne di San Demetrio ne’ Vestini e Gilda Bernabei, 65 anni, nata in Belgio e un loro collaboratore Sandro Battista, quarantacinquenne aquilano. La casa di riposo è gestita da una Onlus denominata “Casa Serena Santa Maria della Pace”. Melonio deve rispondere dell’accusa di circonvenzione di persone incapaci mentre la moglie solo di impiego di denaro di provenienza illecita. Battista, invece, è indagato per appropriazione indebita. Gli  indagati hanno 20 giorni di tempo per presentare le controdeduzioni. Secondo l’accusa l’uomo abusando dello stato d’infermità di una paziente, sarebbe riuscito a far confluire su un conto bancario cointestato con l’anziana, poi deceduta, oltre un milione e 843mila euro che ha utilizzato investendo la somma in titoli e polizze assicurative dai quali ricavava dividendi e plusvalenze. L’ex gestore della casa di riposo, inoltre, avrebbe utilizzato  per  proprio  conto quasi mezzo milione effettuando un giroconto di 50mila euro intestato a lui e alla moglie, che ha poi girato sul conto della fondazione. Ci sarebbero anche bonifici a favore di Casa Serena per la realizzazione di un impianto fotovoltaico e per l’acquisto di infissi. Melonio avrebbe anche fatto in modo che l’anziana nel testamento donasse alla Curia di Teramo (estranea ai fatti) fabbricati e terreni. L’uomo avrebbe presentato un testamento olografo al notaio con il quale l’anziana donava alla Curia teramana anche 200 mila euro e alla fondazione “Spes nostra onlus” tutta la somma restante. Melonio è accusato, inoltre, di aver svuotato il conto di un’altra anziana per circa 31mila euro. Ci sarebbero poi altri due impieghi, per 40mila euro, di soldi ottenuti in modo illecito. Battista, invece, si sarebbe appropriato indebitamente, in veste di impiegato amministrativo della struttura, della carta postamat intestata a un’anziana ospite, e dopo la sua morte, avrebbe prelevato 23mila euro.