Aggressione omofoba, sul vile episodio di Pescara interviene Abruzzo Pride

Sulla grave aggressione avvenuta in pieno centro a Pescara nella notte tra giovedì 25 giugno e venerdì 26, è intervenuto al Tg8 Fabio Melillo, uno dei portavoce di Abruzzo Pride. La condanna del sindaco Masci. Intanto è caccia al branco. Il Consiglio Comunale boccia un ordine del giorno contro l’omofobia.

La vittima dell’aggressione è un ragazzo molisano di 25 anni che si trovava insieme al compagno, un 22enne di Pescara, per la Pride Week regionale. La coppia, verso mezzanotte e mezza, si trovava sul Lungomare, nei pressi della Nave di Cascella, mano per mano, quando ha incrociato un gruppo di 6/7 giovanissimi, tra cui una ragazza. Dal gruppo si sono prima levati gli insulti omofobi, poi all’improvviso è partita la brutale aggressione: il 25enne è stato colpito con calci pugni in faccia ed è finito a terra sanguinante.

Alcuni passanti hanno provato a difendere i due fidanzati. Lanciato l’allarme, sul posto sono arrivati i Carabinieri, ma gli aggressori si erano già dileguati. Il 25enne, finito in ospedale, è stato sottoposto ad intervento chirurgico alla mandibola.

Delle indagini si occupano i Carabinieri della Compagnia di Pescara per identificare i responsabili, che potrebbero addirittura essere minorenni. Il Sindaco di Pescara, Carlo Masci, ieri si è recato in Ospedale dal ragazzo aggredito per portare le scuse e la vicinanza della città, condannando con fermezza la vile aggressione.

E’ caccia al branco di giovanissimi che, sul lungomare di Pescara, nella notte tra giovedì e venerdì, ha picchiato un 25enne che passeggiava con il fidanzato. Sull’aggressione omofoba c’è la massima attenzione da parte dei Carabinieri, che si stanno occupando senza sosta delle indagini. Proprio in quei giorni a Pescara si svolgeva la Pride Week regionale, che si è conclusa sabato. Il fatto è avvenuto sulla riviera, nei pressi della Nave di Cascella, attorno a mezzanotte e mezza. Il giovane, molisano, era arrivato a Pescara per far visita al fidanzato, un 22enne del posto. La coppia ha incrociato un gruppo di sei o sette giovanissimi, tra cui una ragazza. Prima gli insulti omofobi, poi dalle offese si è passati ai fatti e il 25enne è stato colpito al volto. Alcuni passanti hanno provato a difendere i due fidanzati e ne è nata una colluttazione. Lanciato l’allarme, sul posto sono arrivati i Carabinieri, ma gli aggressori si erano già dileguati. Il ragazzo ha riportato la rottura della mascella ed è stato sottoposto ad intervento chirurgico. La prognosi è di 30 giorni. I militari della locale Compagnia stanno visionando i filmati delle videocamere di sorveglianza, con l’obiettivo di individuare i responsabili che, stando alle testimonianze, sarebbero del posto e potrebbero addirittura essere minorenni.

Il Consiglio comunale di Pescara boccia un ordine del giorno contro l’omofobia presentato dopo l’aggressione, avvenuta nella notte tra giovedì e venerdì, ai danni di un 25enne che, mentre stava passeggiando sul lungomare con il fidanzato, è stato prima insultato e poi picchiato da un gruppo di giovanissimi. L’ordine del giorno, presentato dal Consigliere Giovanni Di Iacovo (Pescara Città Aperta) e sostenuto dal centrosinistra, ha ottenuto il voto contrario di tutto il centrodestra. La mozione invitava il sindaco e la Giunta a “dichiarare e ribadire che Pescara è una città che non discrimina e che ama e rispetta i suoi cittadini omosessuali e transessuali e che condanna senza appello qualunque atto di omotransbifobia e che sostanzierà questa sua dichiarazione attraverso i seguenti quattro punti: impegnarsi attivamente nei confronti della Regione e del Governo, di concerto con le associazioni Lgbtq+, per accelerare la stesura e l’approvazione di una legge contro l’omotransfobia che la qualifichi come crimini d’odio; costituire il Comune di Pescara parte civile contro le aggressioni omofobe; aderire alla rete degli enti locali contro le discriminazioni Re.A.Dy; individuare una figura nell’amministrazione che funga da concreto interlocutore per le associazioni del Pride per poter dare loro sostegno organizzativo e garantire la corretta organizzazione del corteo-parade del Pride 2021 che quest’anno è stato rimandato”.

Il LIVE del Tg8 con l’intervento dell’esponente di Abruzzo Pride e del sindaco di Pescara Masci

La nota del sindaco Masci: 

“Mi addolora come sindaco che il Consiglio comunale non abbia trovato l’unanimità su un ordine del giorno di sintesi che potesse esprimere documentalmente lo sdegno e la condanna dell’intera città di Pescara, attraverso tutte le sue componenti, per la vigliacca aggressione a un ragazzo omosessuale. Non sono queste le occasioni per dimostrarsi abbarbicati a una visione politica che intende forzare la realtà per dare la propria connotazione a un episodio che va stigmatizzato senza “se” e senza “ma”, come ogni atto di violenza e di prevaricazione, da qualunque parte provenga e qualsiasi sia la vittima. Per questo motivo avevo sollecitato un atto di responsabilità da parte di tutti che andasse oltre le connotazioni di partito e di coalizione.

In attesa che gli inquirenti facciano piena luce e assicurino alla giustizia i responsabili della barbara aggressione e del ferimento, occorre ribadire che Pescara non è la città che si tenta strumentalmente di dipingere, creando e cavalcando polemiche puntualmente smentite dai fatti e indegne di chi ha davvero a cuore il bene comune. Sono stati proprio i pescaresi a intervenire per respingere e neutralizzare un folle attacco generato da ignoranza e intolleranza, e questo non va sottaciuto. Ed è il Comune di Pescara che si fa garante, nella pienezza del ruolo istituzionale, dei valori democratici e costituzionali nei quali si riconosce, ben oltre le divisioni politiche e le diverse sensibilità.

Di fronte a questo vergognoso e gravissimo episodio delinquenziale non esistono colori di partito né prospettive diverse, perché la risposta va data a una sola voce con la solidarietà, la vicinanza e la legalità”.

M5S Pescara: “Il voto della destra decreta in aula che a Pescara esiste un commercio di serie A ed uno di serie B”:

Respinta da tutta la maggioranza di centrodestra la mozione del M5S che chiedeva all’amministrazione la possibilità di estendere occupazioni di suolo pubblico gratuite, concesse a bar e ristoranti, anche ai negozi al dettaglio di categorie merceologiche diverse dal food and beverage, fino al 31 ottobre prossimo.

“Siamo molto sorpresi da questo atteggiamento incomprensibile da parte del centrodestra. L’aver negato ai negozianti di occupare gratuitamente lo spazio antistante le loro vetrine con piccole gondole ed articoli esposti in vendita all’esterno delle attività, non trova altra giustificazione se non quella che per il centrodestra esistono commercianti di serie A – quelli titolari di attività di bar e ristorazione e di pubblici esercizi – e commercianti di serie B – coloro che per fare solo degli esempi vendono abbigliamento, scarpe, borse, accessori, casalinghi ecc. Crediamo fermamente che garantire a tutti di poter usufruire delle stesse possibilità, rappresenti un segnale importante di sostegno a tutto il comparto commerciale, ed ampliare temporaneamente lo spazio espositivo e favorire le possibilità di vendita, soprattutto in un momento così difficile, doveva essere una misura non solo da condividere in toto ma da far partire al più presto.” – commenta il consigliere comunale M5S Giampiero Lettere.

Lo spazio da richiedere gratuitamente è quello prospiciente i negozi, che viene di fatto occupato, dopo la chiusura degli stessi, dai pubblici esercizi nelle vicinanze, ovvero bar e ristoranti che, per recente ordinanza comunale, hanno avuto la possibilità di raddoppiare gli spazi per tavoli e sedie. E gli spazi che vengono occupati, di fatto, sono proprio le pertinenze di quei negozi di vicinato che non vendono cibo o bevande, e che è stato sancito col voto in aula del centrodestra che non hanno gli stessi diritti né le stesse possibilità degli altri.

“Per la sicurezza dal contagio da Covid-19, ci sono pesanti limitazioni rispetto al numero di clienti che possono accedere contemporaneamente nei negozi, ad esempio in un locale di 40mq può accedere un cliente alla volta” – prosegue la capogruppo M5S Erika Alessandrini – “e consentire di ampliare anche se in minima parte la possibilità di esporre i propri prodotti anche all’esterno del locale avrebbe certamente dato chance maggiori di attrazione della clientela e di vendita. Ma è evidente che a questa maggioranza interessa solo la categoria dei pubblici esercizi, ovvero bar ristoranti e birrerie a cui tutto sembra concesso, dal raddoppio delle occupazioni di suolo pubblico alla gratuità dello stesso, fino alle estensioni degli orari di apertura, ignorando la dovuta parità di trattamento con la categoria di commercio cittadino costituito dalle attività di vicinato come negozi di abbigliamento, scarpe ed accessori che hanno davvero fatto la storia di Pescara e che ora sono completamente calpestati nei loro diritti. Lo spazio pubblico, per Masci e compagni, è per molti, ma non per tutti”.

Il comunicato del centrosinistra: 

Con i voti contrari di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e delle liste civiche di centrodestra, il Consiglio Comunale di Pescara ha bocciato l’ordine del giorno presentato dal consigliere comunale del Pd Giovanni Di Iacovo, sottoscritto da tutti i consiglieri di centrosinistra Marinella Sclocco, Stefania Catalano, Giacomo Cuzzi, Piero Giampietro, Francesco Pagnanelli e Mirko Frattarelli, per condannare l’episodio di violenza omofoba di cui è stato vittima un giovane omosessuale poche ore fa a Pescara. «Un ordine del giorno illustrato senza alcun riferimento alle polemiche sul no all’uso di Largo Mediterraneo all’Abruzzo Pride – precisa Di Iacovo – ma che ha immediatamente generato una chiusura della maggioranza: nonostante il Sindaco abbia fatto un discorso di apertura e sensibilità e noi abbiamo accolto il suo appello, la sua maggioranza non l’ha ascoltato. Prima infatti è arrivata la richiesta di modificare alcune parti del dispositivo, poi quella di eliminare addirittura le premesse: il centrodestra voleva annacquare il documento rimuovendo ogni riferimento alla matrice omofoba dell’aggressione e approvare un documento generico contro le violenze urbane. Ma dopo l’aggressione omofoba, invece, era giusto che il Consiglio Comunale della città esprimesse una linea ferma e di condanna». Il testo dell’ordine del giorno, votato poi dal centrosinistra e dal Movimento 5 Stelle con l’astensione Udc, chiedeva al sindaco “di dichiarare e ribadire che Pescara è un città che non discrimina e che ama e rispetta i suoi cittadini omosessuali e transessuali e che condanna senza appello qualunque atto di omostransbifobia”, sostanziando questa dichiarazione attraverso tre punti: «Costituire il Comune di Pescara parte civile contro le aggressioni omofobe, aderire alla rete degli enti locali contro le discriminazione Re.A.Dy come da proposta già approvata dal Consiglio Comunale il 19 Luglio 2016 e individuare una figura nell’amministrazione che funga da concreto interlocutore per le associazioni del Pride per poter dare loro sostegno organizzativo e garantire la corretta organizzazione e svolgimento del corteo/Parade del Pride 2021 che quest’anno è stato rimandato.
Proposte portate avanti da migliaia di Comuni italiani – sottolineano infatti i consiglieri comunali del centrosinistra – e che oggi Pescara doveva rivendicare con orgoglio, dopo essere stata suo malgrado teatro di una aggressione omofoba ai danni di un ragazzo di 22 anni. Ma l’estremismo ideologico ormai acceca la destra pescarese, le fa perdere lucidità e senso pratico, ed oggi espone i pescaresi ad una nuova, pessima figura a livello nazionale. Noi, da consiglieri comunali ma prima di tutto da pescaresi, vogliamo ribadire a tutti che Pescara è cosa ben diversa dal brutto voto emerso oggi dal Consiglio Comunale. I pescaresi sono persone libere.

La nota del centrodestra: 

“Pescara è una città liberale, accogliente e solidale, una città che, con convinzione, si costituirà parte civile contro la vergognosa aggressione ai danni di un ragazzo picchiato sulla nostra riviera da sette bulli di quart’ordine. Tuttavia non possiamo permettere a nessuno, men che meno alle Forze politiche d’opposizione, di strumentalizzare quello che è stato e resterà, fortunatamente, un episodio isolato, perpetrato da giovani delinquenti per ignoranza, non certo per ragioni razziste o sessiste.  Forze politiche d’opposizione che oggi vorrebbero far passare il capoluogo adriatico come la nuova sede del Ku Klux Clan o una città omofoba, manipolando la vicenda del giovane quale nuovo simbolo di lotta per spingere politicamente la legge sull’omofobia. Lo dimostra il fatto che, a fronte della richiesta della maggioranza di rivedere alcune parti del testo per permetterne la condivisione e il voto, sottolineando la condanna della singola violenza, e lasciando alle aule parlamentari il dibattito sulla legge, ci siamo visto contrapporre un secco rifiuto. Segno che alle opposizioni di quel ragazzo, in realtà, non importa nulla se non come strumento per i propri obiettivi politici e anche questo è un atteggiamento vergognoso, al pari dell’aggressione subita”. Lo hanno affermato i capigruppo di Forza Italia Roberto Renzetti, di Fratelli d’Italia Fabrizio Rapposelli e della Lega Vincenzo D’Incecco all’esito del voto dell’ordine del giorno urgente presentato dalle opposizioni.

Ci aspettavamo un simile documento in aula – hanno detto i Capigruppo Renzetti, D’Incecco e Rapposelli – , ipotizzavamo che le opposizioni avrebbero colto la palla al balzo, e, fino a un certo punto, potevamo anche condividere quell’ordine del giorno là dove ribadiva una condanna unanime nei confronti di un episodio odioso, brutale, che però sicuramente non è la fotografia di una Pescara da sempre aperta, ospitale, accogliente e che soprattutto ha sempre difeso la libertà di espressione di tutti indipendentemente dal credo religioso, dal colore della pelle e dalle preferenze sessuali. Quello che non condividiamo è la strumentalizzazione politica che, al solito, la sinistra tenta di fare su ogni vicenda cittadina, peraltro tentando di manipolare anche la giovane vittima, che ancora cerca di riprendersi in un letto d’ospedale, che dovrà vivere settimane di convalescenza per l’intervento subito alla mascella, con la relativa riabilitazione e che sicuramente avrà bisogno di aiuto, solidarietà concreta, vicinanza discreta, ma non certo del gran circo mediatico che la sinistra sta allestendo attorno alla sua vicenda personale. Il ‘caso’ è molto semplice: dei delinquenti purtroppo lo hanno aggredito, lo hanno picchiato, ma le circostanze e il clima di assoluta tranquillità con cui Pescara ha vissuto lo stesso Abruzzo Pride ci lasciano pensare di essere di fronte a sette semplici stolti e fra l’altro le Forze dell’Ordine sarebbero già concretamente sulle loro tracce, addirittura si parlerebbe di minorenni, circostanza che, se confermata, tirerebbe in ballo anche i genitori di quei ragazzi responsabili della loro educazione e condotta. Piuttosto quell’episodio dovrebbe indurre tutti noi a una riflessione più approfondita sul momento storico che stiamo vivendo, perché al posto di quel ragazzo poteva esserci una giovane donna vittima del branco, un ragazzino vittima di pesante bullismo o un disabile. Dovremmo interrogarci su cosa realmente scatena una violenza insensata e illogica, spesso la noia, l’assenza di interessi e di capacità da coltivare, e allora si preferisce andare in giro a picchiare chi capita. L’ordine del giorno presentato dalle opposizioni, al contrario, ha tentato di far passare Pescara per ciò che non è, ovvero una città razzista, inospitale, e cattiva con chi ha una ‘diversità’. Non ci stiamo e non lo accettiamo: avremmo voluto approvare in aula un documento condiviso e unanime – hanno ancora detto i Capigruppo Renzetti, D’Incecco e Rapposelli – in cui si esprimesse una ferma presa di posizione contro l’episodio di violenza, senza se e senza ma, e non un documento politico che parte dal pretesto dell’aggressione per tirare in ballo il disegno di legge sull’omofobia, che va opportunamente discusso e redatto in altre sedi parlamentari, a meno che la sinistra pescarese non voglia sostituirsi ai legislatori nazionali, che peraltro, in questo momento storico, appartengono a Movimento 5 Stelle e Pd. Infine non si comprende che c’entri l’aggressione con l’individuazione di un referente, all’interno della macchina comunale, per l’organizzazione del corteo per l’Abruzzo Pride 2021, evento che, emergenze nazionali permettendo, si svolgerà comunque. È evidente che il ‘caso’ del ragazzo picchiato è già passato in secondo piano per Pd e 5 Stelle, che hanno solo tentato di usare ai propri scopi una vicenda personale che avrebbe avuto bisogno di ben altra delicatezza, sensibilità e attenzione nei confronti della vittima”.

Sulla vicenda interviene anche Amnesty International Abruzzo Molise:

“Questo episodio – si legge in una nota – è solo l’ultimo e più grave susseguitesi nella scorsa settimana a danno della comunità Lgbti. Amnesty International condanna ogni atto di violenza che sia contro la libertà e la dignità di un essere umano, e questo spiacevole episodio non può che essere considerato tale. Ogni persona dovrebbe infatti essere e sentirsi libera di affermare la propria identità ed a questo devono contribuire tanto le autorità quanto la società civile. Sta ad ognuno di noi fare la propria parte perché episodi di questo genere non si ripetano, anche semplicemente prendendo posizione si può innescare il cambiamento.”