Accord Phoenix L’Aquila: scontro sui pagamenti

Tra Accord Phoenix e Neon Appalti è scontro sui pagamenti. L’azienda accusa di avere 10 tir fermi e il Tecnopolo d’Abruzzo replica che il distacco dell’energia elettrica è stato causato dall’inadempimento dell’impresa.

Lo stop alla fornitura è stato deciso dalla Neon Appalti Srl, concessionaria per conto del Comune dell’Aquila per la gestione dello spazio pubblico, denominato Tecnopolo, dove c’era il polo elettrico aquilano.

Il direttore del Tecnopolo d’Abruzzo Roberto Romanelli, in una nota, replica alle osservazioni formulate dai vertici di Accord Phoenix, azienda insediata nel complesso tecnologico-industriale dell’Aquila, in merito al distacco dell’energia elettrica “per la morosità dell’impresa nel pagamento dei servizi di housing e della stessa energia”.

 Romanelli afferma che “Il distacco dell’energia elettrica è stato causato dall’inadempimento da parte della Accord Phoenix, distacco contrattualmente previsto e comunicato con un avviso all’azienda trasmesso tre giorni prima, con tempi più lunghi rispetto ai termini previsti. Da parte nostra c’è massima attenzione alla sicurezza di personale, mezzi e attrezzature, inoltre abbiamo il dovere di garantire l’integrità economica dell’intero complesso tecnologico-industriale.

Il Tecnopolo d’Abruzzo è un complesso tecnologico-industriale di 176mila metri quadrati in cui vengono forniti servizi altamente performanti, tra cui fibra illimitata, conduzione di impianti di nuova generazione, presìdi manutentivi e di vigilanza h24, oggi punto di vanto e attrazione nel mondo industriale del capoluogo, dove negli ultimi due anni si sono insediate realtà di fuori regione, nonché multinazionali, con svariate centinaia di occupati.

L’attuale situazione di inadempimento della Accord Phoenix segue analoghe situazioni di inadempimento rispetto alle quali è solamente per il nostro senso di responsabilità che non ci si è avvalsi del diritto, contrattualmente previsto, di sospendere le prestazioni ai sensi dell’art. 1460cc, pur essendo stato necessario ricorrere a solleciti, diffide e ben tre decreti ingiuntivi. Faremo ricorso ad azioni per tutelare la nostra onorabilità. Nonostante le accuse che ci vengono mosse, e soprattutto per tutelare i lavoratori della Accord Phoenix che non per nostre responsabilità vivono una situazione di grave disagio, ci auguriamo che la querelle si risolva in brevissimo tempo e per questo siamo comunque disponibili a ripartire immediatamente con la fornitura dei servizi non appena l’azienda provvederà a onorare le proprie obbligazioni”.