A Pescara dopo il Ponte del cielo ‘stoppato’ lo stadio

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Dopo il no al progetto del ‘Ponte del cielo’ ora lo stop pure per il nuovo stadio: il vincolo totale è della Soprintendenza. Alessandrini scrive al ministro.

La Soprintendenza Belle arti e Paesaggio dell’Abruzzo ha inviato al Comune di Pescara la comunicazione di ‘apposizione del vincolo architettonico sull’intero Stadio Adriatico Giovanni Cornacchia’, interessato dal progetto di riqualificazione proposto all’amministrazione comunale dalla Lega Calcio B. Un progetto , si è detto nei giorni scorsi, che consentirebbe all’ente il risparmio dei costi di gestione, pari a oltre un milione di euro all’anno, e favorirebbe lo sviluppo dell’economia locale. Ora però arriva lo stop della Soprintendenza, la stessa che ha detto no al ‘Ponte del cielo’.

“Alla luce di quanto comunicatoci, intendiamo proseguire con tutti gli strumenti a nostra disposizione la battaglia per dare a Pescara una struttura sportiva europea – ha dichiarato il sindaco Marco Alessandrini a poche ore dalla avvenuta notifica– Una struttura capace di rappresentare la vocazione sportiva della città e di promuovere l’immagine di Pescara in Italia e oltre, riportandola entro circuiti internazionali che non vogliamo perdere, perché producono ricadute rilevanti anche per l’economia del territorio, come hanno dimostrato i Giochi del Mediterraneo, Ironman e i Beach Games 2015 per citare alcuni recenti esempi”.

Assai duro il passaggio in cui Alessandrini dice, parlando della Soprintendenza:

La posizione di perenne diniego alle innovazioni non è un atteggiamento positivo da parte di un’altra istituzione, specie quando rischia di avere effetti nefasti sull’economia della città e sui servizi che l’Amministrazione offre alla comunità. Se Udine pensa ad uno stadio di livello europeo e investe per ottenerlo, perché togliere aPescara l’occasione di concretizzare questa opportunità e di avere uno stadio fra i più all’avanguardiad’Italia entro il 2018? Una domanda – conclude il primo cittadino – già girata al ministro per la Cultura Claudio Franceschini che reitereremo, al fine di portare avanti il progetto per non far perdere alla città altre risorse e altre occasioni di crescere come un centro davvero europeo”.