Coronavirus: salgono a nove i contagi in Abruzzo. Positivo un 32 enne di Lanciano

Coronavirus: Sale a nove il numero delle persone contagiate dal Coronavirus in Abruzzo. Un uomo di 32 anni, residente a Lanciano, è risultato positivo al Covid-19 nel test di secondo livello eseguito all’Istituto Spallanzani di Roma.

Il primo test, effettuato nel laboratorio di riferimento regionale di Pescara, aveva dato esito dubbio. Lo comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute della Regione. Il paziente, che si trova ricoverato nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Chieti, ha riferito di essere rientrato da Reggio Emilia, dove aveva partecipato a un corso di formazione. Già durante il viaggio di ritorno aveva accusato sintomi influenzali, che lo avevano spinto a restare in casa. Alla comparsa di problemi respiratori si è recato all’ospedale di Chieti da solo e con la propria auto. E’ stato preso in carico secondo i protocolli di sicurezza e ricoverato in isolamento. In Abruzzo i casi confermati sono dunque nove, due dei quali in attesa di validazione da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.

Sul suo profilo social interviene anche il Sindaco di Lanciano, Mario Pupillo il quale scrive:

“Uno nostro concittadino di 32 anni ricoverato a Chieti è risultato positivo al Covid 19 nel test di secondo livello eseguito all’Istituto Spallanzani di Roma. Alla comparsa dei problemi respiratori, scrive il sindaco, è andato all’ospedale di Chieti in auto, da solo, dopo aver contattato il proprio medico di famiglia. Come tutti sappiamo l’ Ospedale di lanciano non ha un reparto malattie infettive. A Chieti è stato preso in carico secondo i protocolli di sicurezza e ricoverato”.

Nell’invitare i cittadini di Lanciano a rispettare le disposizioni e le misure previste dal Dpcm del 4 marzo, il sindaco Pupillo chiede di non farci prendere dal panico, ma di seguire le indicazioni igienico-sanitarie e di confidare nel sistema sanitario nazionale.

Sul caso di Vasto c’è “qualche preoccupazione sul fatto che, essendo questa una insegnante, ha frequentato la scuola e quindi c’è la necessità di adottare maggiori tutele da parte delle persone che sono entrate in contatto con lei”. A dirlo è il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, a proposito della situazione del contagio da Covid-19 in Abruzzo.

“Abbiamo in tutto – ha aggiunto – nove casi conclamati: quattro persone appartenenti a una intera famiglia ben tracciata e isolata, con un decorso ‘abbastanza confortante e rassicurante’; una studentessa che è stata posta in isolamento insieme con tre compagne di stanza; un operatore di San Giovanni Teatino che ha una situazione molto circoscritta; una insegnante di Vasto e sua sorella convivente ed un giovane trentenne Teatino”. Quanto alla situazione delle strutture sanitarie abruzzesi, questa è stata definita dall’assessore Nicoletta Verì “sotto controllo: nella giornata di ieri abbiamo effettuato una ricognizione dei dispositivi e delle strutture che ci delinea un quadro in grado di gestire la situazione”, anche se, “fino ad oggi”, ha detto, “non abbiamo casi di alta complessità”.

Marsilio ha infine fatto appello ai cittadini di attenersi ai consigli che sono stati impartiti dalle autorità sanitarie, come evitare gli assembramenti, lavarsi spesso le mani, adottare misure di distanza di sicurezza tra le persone di almeno un metro, che dalle autorità sanitarie sono ritenuti molto importanti al fine di scongiurare il dilagare del contagio.

Sono buone le condizioni dei due pazienti contagiati da Coronavirus ricoverati presso l’unità operativa Malattie infettive dell’ospedale di Vasto. Presentano entrambi tutti i sintomi della patologia in regressione, più spiccata nella donna, che già al momento del ricovero si era presentata con un quadro clinico caratterizzato da una sintomatologia non severa.

Aggiornamenti:

Ore 7.00:

Sono 91 i test eseguiti dall’inizio dell’emergenza oggi

Ore 7.30:

Coronavirus Abruzzo, scuole e università chiuse da oggi fino metà marzo

Ore 7.35:

TUA sospende corse bis e corse scolastiche

Ore 7.52:

Manca disinfettante? A Teramo lo fanno scuola

Ore 9.28:

Mancato concerto di Caputo Pescara: “Ma quale paura del Coronavirus?”

Ore 11.37:

Vertice regionale per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura, a L’Aquila 

Ore 11.47:

Donazioni sangue, il centro trasfusionale è sicuro

Ore 13.00:

Ripristinato volo Alitalia Pescara – Milano Linate

Ore 13.30:

Stop teatri fino al 3 aprile

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LE NOTIZIE ANSA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Con i primi due casi di positività al Coronavirus in Valle D’Aosta, tutte le regioni d’Italia risultano colpite dal virus. Secondo i dati forniti ieri dalla Protezione Civile, emerge che sono 1.497 i malati in Lombardia, 516 in Emilia Romagna, 345 in Veneto, 82 in Piemonte, 80 nelle Marche, 31 in Campania, 21 in Liguria, 37 in Toscana, 27 nel Lazio, 18 in Friuli Venezia Giulia, 16 in Sicilia, 7 in Puglia, 7 in Abruzzo, 5 in Trentino, 3 in Molise, 9 in Umbria, uno in provincia di Bolzano, in Calabria, 2 in Sardegna e uno in Basilicata.

Tre nuovi casi positivi a Termoli. Erano nella comitiva del medico contagiato. Sono risultate positive al test del Coronavirus tre persone di Termoli, tra cui due operatori sanitari, componenti della comitiva del medico in servizio all’ospedale ‘San Timoteo’ della città adriatica che ieri è risultato positivo al Covid-19. Sono rientrate in Molise dopo una vacanza in Trentino. Lo apprende l’ANSA da fonti sanitarie. Per loro è stato disposto l’isolamento domiciliare, in attesa del test di conferma che è stato inviato, come da protocollo, all’Istituto superiore di Sanità (Iss). Le condizioni del medico ricoverato ieri all’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso sono stabili, non è in terapia intensiva.

Da oggi Scuole e università chiuse in tutta Italia e ovviamente anche in Abruzzo, fino al 15 marzo: una decisione presa dal Governo seguendo la “linea della massima precauzione”, nonostante il Comitato tecnico scientifico avesse evidenziato dubbi sulla sua efficacia. E ancora: sospensione in tutto il paese, come per le zone rosse, di manifestazioni ed eventi “di qualsiasi natura” e “in qualsiasi luogo”; partite e competizioni sportive, compresa la serie A, a porte chiuse; sport di base che non si ferma ma solo a condizione che vengano rispettate le raccomandazioni dell’Istituto superiore di Sanità. Il governo vara una nuova stretta per tentare di arginare la diffusione del coronavirus, con i malati che hanno ormai superato i 2.700 e l’intero paese, ad eccezione della Valle d’Aosta, chiamato a fronteggiare i nuovi casi. L’unica buona notizia arriva dal numero dei guariti: sono 276, l’8,49% del totale dei contagiati ma soprattutto 116 in più rispetto a martedì, con un incremento del 72,5%. “La decisione di chiudere le scuole non è stata semplice – conferma la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina – è stata una scelta d’impatto, spero che gli alunni tornino al più presto a scuola”. La titolare di viale Trastevere ha anche garantito che si farà di tutto per garantire i servizi scolastici a distanza e il governo è già al lavoro per mettere a punto una norma che prevede la possibilità per uno dei genitori di assentarsi dal lavoro per accudire i figli minorenni. Il motivo che ha spinto a sospendere l’attività didattica lo spiega invece il premier. “In questo momento – sottolinea Conte – siamo concentrati ad adottare tutte le misure di contenimento diretto del virus o di ritardo della sua diffusione perché il sistema sanitario, per quanto efficiente e eccellente, rischia di andare in sovraccarico” in particolare “per la terapia intensiva e sub-intensiva”. In realtà il comitato tecnico scientifico, chiamato ad esprimere un parere non vincolante, aveva evidenziato dei dubbi: mancano le evidenze scientifiche, sarebbe stato rilevato all’unanimità, sull’efficacia della chiusura delle scuole ai fini di un contenimento dei contagi da coronavirus, soprattutto per la breve durata della misura. Il Governo, però – confortato soprattutto dal parere favorevole dell’Istituto superiore di Sanità, il cui presidente Silvio Brusaferro siede anche nel Comitato tecnico scientifico – ha deciso per la chiusura. “E’ evidente che ora non ci siano evidenze scientifiche ma la politica – spiegano fonti di Palazzo Chigi – deve puntare a qualsiasi iniziativa che contribuisca a rallentare la diffusione del virus. Un virus nuovo, per questo il governo ha deciso di agire adottando il principio della massima precauzione”. Dal canto suo Brusaferro si è limitato a affermare che “le misure del dpcm vanno nella direzione di un forte contenimento e rallentamento della diffusione dell’infezione da coronavirus. Forti alleati per contrastare l’infezione sono i comportamenti dei cittadini”.

I dati aggiornati dicono che i morti sono arrivati a 107, il 3,47% del totale dei contagiati, e che ci sono 295 malati in terapia intensiva, 66 in più di ieri, pari al 28,8% in più. Ma è anche vero che sono poco più del 10% dei 2.706 malati totali. 1.346 sono invece i malati ricoverati con sintomi e 1.065 quelli in isolamento domiciliare. L’obiettivo del governo è dunque quello di evitare che aumentino in maniera esponenziale i ricoverati più gravi, mandando in crisi tutto il sistema. E infatti, oltre al Dpcm, l’esecutivo ha messo in campo altre due misure. Da un lato il ministero della Salute ha disposto il potenziamento del 50% dei posti a disposizione nei reparti di terapia intensiva e del 100% in quelli di pneumologia e malattie infettive, oltre alla possibilità di reclutare medici e sanitari da altre parti d’Italia da dirottare negli ospedali delle zone rosse. Dall’altro il Dipartimento della Protezione Civile ha attivato la Centrale remota di soccorso sanitario (Cross), un meccanismo che consente, in caso di emergenza, di trasferire da una regione all’altra i malati se non ci sono posti disponibili. Il Dpcm firmato da Conte in serata contiene poi tutta un’altra serie di indicazioni. Raccomanda alle persone anziane di limitare le uscite da casa, ribadisce la necessità di evitare strette di mano, abbracci e baci, vieta la visita ai parenti dei ricoverati negli hospice e nelle residenze sanitarie assistite, così come l’attesa nei pronti soccorso per le persone che non devono essere visitate. Tutta l’attività dello sport di base in palestre, piscine e altri centri sportivi, invece, è “consentita esclusivamente nel rispetto delle raccomandazioni previste”. Vale a dire mantenendo la distanza di un metro e usando tutte le precauzioni igienico sanitarie.

Il nuovo Dpcm sul Coronavirus è stato firmato dal premier Giuseppe Conte, ecco cosa prevede (da Virgilio Notizie):

Tra le misure previste dal provvedimento, la più importante è la sospensione delle attività didattiche per scuole e università in tutta Italia da giovedì 5 marzo fino al giorno 15.

Coronavirus, il nuovo decreto: le misure igienico-sanitarie
Lavarsi spesso le mani è la prima misura presente nell’allegato del nuovo decreto firmato da Conte. “Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche”.

La seconda misura è quella di evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute, al terzo punto si chiede invece di “evitare abbracci e strette di mano“.

Nei contatti sociali, inoltre, è disposto il “mantenimento di una distanza interpersonale di almeno un metro“. Restano valide le misure di “igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie)”.

Bisogna poi “evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva”, “non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani” e “coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce”.

È sconsigliato inoltre prendere “farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico”, inoltre bisogna “pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol” e, infine, “usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate”.

Coronavirus, scuole chiuse fino al 15 marzo in tutta Italia
Fino al 15 marzo sono sospese le attività didattiche in tutta Italia. I dirigenti scolastici dovranno attivare, “ove possibile e per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza avendo anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità”.

Sul sito del ministero dell’Istruzione, infatti, è stata creata una apposita area per dare informazioni alle famiglie e una sezione pensata per consentire a tutte le scuole di realizzare proprio la didattica a distanza.

“Mi impegno a far sì che il servizio pubblico essenziale seppur a distanza venga fornito a tutti i nostri studenti”, ha detto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Le assenze maturate dagli studenti che per qualche motivo non potranno seguire un’eventuale didattica a distanza “non sono computate ai fini della eventuale ammissione ad esami finali nonché ai fini delle relative valutazioni”.

Coronavirus, stop a tutte le manifestazioni: anche cinema e teatro
Per contenere la diffusione del virus Covid-19, “sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi compresi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico che privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”.

“Sull’intero territorio nazionale”, inoltre, “sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità”.

Coronavirus, firmato il nuovo Dcpm: sport a porte chiuse
Nel nuovo Dpcm firmato da Conte si regolamenta anche lo sport: “Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico”.

Tutte ” le associazioni e le società sportive”, tuttavia, “sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus Covid-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano”.

Per quanto riguarda “lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della raccomandazione di cui all’allegato 1, lettera d” ovvero il rispetto di norme igieniche.

Coronavirus, smart working nel nuovo decreto
Nel nuovo decreto si parla anche di lavoro da casa: “La modalità di lavoro agile può essere applicata – si legge nel testo -, per la durata dello stato di emergenza dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato anche in assenza degli accordi individuali ivi previsti”.

Coronavirus, le norme per il pronto soccorso
Nel decreto firmato dal premier Conte si parla anche di chi accompagna i pazienti in pronto soccorso: “È fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto”.

Le parole del premier Conte

Antonella Micolitti: