L’Aquila: aumentano le domande di disoccupazione con picchi allarmanti nel commercio

Analizzando i dati Inps del primo semestre del 2019 relativi alla provincia de L’Aquila si riscontra una diminuzione dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali rispetto allo stesso periodo del 2018. Contestualmente, però, aumentano le domande di disoccupazione con una tendenza a dir poco preoccupante. La Cgil chiede misure urgenti.

Infatti il dato al 2017 relativo ai beneficiari di indennità di disoccupazione nelle varie forme previste (Aspi-Mini Aspi-Naspi-Discoll) era di 5061 beneficiari balzati a 7125 nel 2018 e 7402 nel primo semestre dell’anno in corso. Tutto ciò sta a significare che la diminuzione dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali molto spesso corrisponde ad un aumento delle domande di disoccupazione. A giustificare tale andamento, inoltre, c’è il limite massimo di utilizzo della cassa integrazione sia ordinaria che straordinaria da parte delle aziende, con conseguente licenziamento di personale.

Il dato che desta ulteriore preoccupazione è quello relativo all’utilizzo della cassa integrazione straordinaria nel settore commercio, dove dopo circa due anni di inutilizzo degli ammortizzatori sociali nel primo semestre di quest’anno risultano già richieste e autorizzate 58.240 ore. Nell’industria il settore carta, stampa ed editoria è quello che maggiormente ha utilizzato la cassa integrazione straordinaria.

Come denunciato mesi fa dalla Cgil, la conclusione dell’utilizzo dello strumento della cassa integrazione straordinaria per la gestione della crisi, avendo le aziende raggiunto il periodo massimo per usufruirne, sta sfociando in licenziamenti lì dove non sia stata ripresa l’attività lavorativa ordinaria. “La provincia dell’Aquila resta dunque, un territorio in crisi, con ricette economiche che tardano a portare i risultati attesi, con un andamento occupazionale che tarda a dare segnali di ripresa e un sistema industriale fragile e soggetto a delocalizzazioni e cessazioni di attività, fatta eccezione per quei settori che pur rimanendo trainanti nell’economia provinciale vedono comunque una difficoltà di ulteriore espansione, con investimenti finalizzati al mantenimento degli attuali livelli occupazionali”.

Inoltre, secondo i dati Istat si stimano, nel decennio 2009-2019, circa 10.200 residenti in meno in tutta la provincia, mentre nel solo triennio 1° gennaio 2016-1° gennaio 2019 c’è stato un delta negativo di 4208 residenti. Tutto ciò è dovuto anche a un saldo naturale tra mortalità e natalità costantemente in negativo. Il nostro territorio necessita quindi di interventi straordinari in termini di investimenti in sanità, trasporti, infrastrutture, scuole, cultura, messa in sicurezza del territorio, agevolazioni per l’accesso al credito per le piccole e medie imprese. La Cgil lancia l’ennesimo appello a le istituzioni a tutti i livelli affinchè ” misure urgenti vengano ideate, disposte e attivate”.