Covid Abruzzo: bollettino mercoledì 18 novembre 2020, 641 nuovi casi e 9 decessi

Rispetto a ieri si registrano 641 nuovi casi, di età compresa tra 1 e 98 anni. 9 i decessi: di età compresa tra 70 e 90 anni, 6 in provincia dell’Aquila, 1 in provincia di Pescara e 2 in provincia di Chieti.

I positivi con età inferiore ai 19 anni sono 93, di cui 17 in provincia dell’Aquila, 11 in provincia di Pescara, 22 in provincia di Chieti, 43 in provincia di Teramo.

Il bilancio dei pazienti deceduti registra 9 nuovi casi e sale a 712: di età compresa tra 70 e 90 anni, 6 in provincia dell’Aquila, 1 in provincia di Pescara e 2 in provincia di Chieti.

Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 6091 dimessi/guariti (+250 rispetto a ieri).

Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 14390 (+382 rispetto a ieri).

Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 357482 test (+4600 rispetto a ieri).

621 pazienti (+31 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 65 (-1 rispetto a ieri) in terapia intensiva, mentre gli altri 13704 (+352 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.

Del totale dei casi positivi, 6714 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+260 rispetto a ieri), 4092 in provincia di Chieti (+104), 4324 in provincia di Pescara (+124), 5634 in provincia di Teramo (+123), 207 fuori regione (-1) e 222 (+31) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza.

I posti letto di terapia intensiva al momento, nelle 4 Asl, sono 151: ai 94 esistenti già prima dell’emergenza, se ne sono aggiunti 57 previsti dal piano di riordino della rete ospedaliera Covid-19, cinque dei quali attivati negli ultimi giorni. Rispetto ai 66 programmati dal piano, ne mancano all’appello nove, in corso di attivazione. Al momento sui 151 posti disponibili – senza considerare i 29 dell’Ematologia di Pescara e delle cliniche private convenzionate, pure a disposizione in caso di assoluta emergenza – ne sono occupati 65, ovvero il 43%, a fronte di una soglia di allarme pari al 30%.

Lo comunica l’Assessorato regionale alla Sanità.