Qualità dell’aria in Abruzzo, Pescara maglia nera

Dall’accettabile di Chieti e Teramo alla buona di L’Aquila: la qualità dell’aria in Abruzzo sarebbe abbastanza positiva, se non ci fossero i dati che arrivano da Pescara, più volte risultata pessima in alcune centraline di rilevamento.

 

Dell’inadeguatezza attuale del sito dell’Arta ne abbiamo già parlato in occasione dell’intervista al direttore Francesco Chiavaroli, il quale ci aveva anticipato che il nuovo anno sarà caratterizzato da una vera e propria rivoluzione del portale, con la pubblicazione dei dati in tempo reale e, si spera, con tabelle più complete e facilmente rintracciabili. La Regione ha già concesso i fondi necessari al nuovo sistema, che dovrebbe entrare in funzione entro il 2018. Nell’attesa, purtroppo non resta che attenersi a ciò che c’è già, ossia i valori pubblicati sul sito “a posteriori”, da uno a tre giorni dopo l’acquisizione. Sempre Chiavaroli, a questo proposito, aveva tenuto a precisare che, pubblicazione a parte, l’invio dei dati alle amministrazioni comunali è quotidiano, e che quindi dispongono di tutti gli strumenti per assumere eventuali decisioni circa il blocco del traffico o il limite alla temperatura del riscaldamento domestico o degli uffici pubblici. A Pescara, dopo una serie di superamenti dei limiti, l’assessore comunale Simona Di Carlo ha annunciato le misure allo studio per ridurre l’inquinamento dell’aria. Niente di rivoluzionario, si va dalle domeniche ecologiche allo stop totale alla circolazione, e questo nonostante da più parti si affermi che il vero problema è rappresentato dagli impianti di riscaldamento. Poi c’è l’aspetto impopolare dei provvedimenti limitativi del traffico, sottolineato ieri dal presidente della Confcommercio di Pescara, Franco Danelli, che ritiene antieconomico e inutile il piano annunciato dal Comune. Danelli ha bollato targhe alterne e domeniche ecologiche come provvedimenti di facciata adottati “per dimostrare di avere fatto qualcosa, ma inutili per risolvere il problema inquinamento” e ha ricordato che il problema delle polveri sottili si ripresenta puntualmente con l’accensione degli impianti di riscaldamento.

Marina Moretti: