Sicurezza stradale, delusione per la mancata riforma

Sicurezza stradale, delusione per la mancata riforma. Nella legge di bilancio, come è noto, non ci sarà la stretta sull’uso dei cellulari al volante. Così come non è previsto nessun provvedimento per gli allarmi dei seggiolini per i bimbi sulle auto. Il messaggio negativo è stato criticato anche dall’ U.Di.Com., l’Unione per la difesa dei consumatori che stamani a Pescara ha incontrato gli studenti per parlare di sicurezza stradale.

I due provvedimenti di fatto sono saltati dalla manovra dopo il parere della Commissione Bilancio della Camera. La sicurezza stradale resta uno dei temi maggiormente avvertiti tra le categorie degli automobilisti, siano essi professionali o privati. Nonostante la riduzione degli ultimi anni, gli incidenti in Italia rappresentano ancora la prima causa di morte tra i ragazzi tra 15 e 29 anni. Enormi anche i costi sociali sostenuti. Per informare i giovani sulla Sicurezza Stradale, l’Udicom ha organizzato un incontro stamani a Pescara, aperto ai giovani studenti delle classi 4^ e 5^ degli Istituti Superiori cittadini. La Presidente Regionale, l’avvocato Stefania Centorame, che lo ricordiamo 10 anni fa ha perso il fratello allora 17 enne, investito da un automobilista, ha sottolineato l’importanza di educare i futuri automobilisti al rispetto delle norme sulla sicurezza.  Nel 2015 le principali violazioni al Codice della Strada sanzionate dalle Forze dell’Ordine sono: la velocità (2.660.547), l’assenza di copertura rc-auto (195.069), il mancato uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta dei bambini (189.096), l’uso del telefono alla guida (148.674).
La fascia d’età più a rischio resta quella dei giovani tra 20 e 24 anni (282 vittime), ma aumentano i decessi tra gli adulti (749 nella fascia di età 40-54 anni, contro i 687 del 2014, +9%). Gli incrementi percentuali maggiori si verificano nelle classi d’età 30-34 anni (+16,0%), 45-49 (+10,2%) e 50-54 anni (+11,8%), ma anche tra le persone molto anziane 80-84 anni (+10,5%). L’aumento dei morti riguarda in modo particolare gli utenti delle due ruote a motore (+7,2%) e i pedoni (+4,0%), per questi ultimi si tratta del secondo anno consecutivo: tra il 2014 ed il 2013 l’incremento era stato del 4,9%.
A pesare sul dato complessivo è soprattutto l’incremento della mortalità registrata su autostrade e strade extraurbane (305 e 1.619 morti; +6,3% e +1,9%). In particolare l’incidentalità risulta in aumento sulle tratte autostradali intorno alle città e non sugli spostamenti di lunga percorrenza. A livello europeo, il nostro Paese resta tra gli ultimi nella drammatica classifica sul numero dei morti causati dagli incidenti stradali.